giovedì 1 luglio 2010

SALMI DI LODI

Salmo 5

2. Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento.

La nostra povertà è già per se stessa un grido incessante rivolto a Dio (Es 3,7). Il lamento, poi, ricorda il gemito dello Spirito Santo che fa scaturire in noi un sentimento da figli in accordo a quanto dice l’apostolo: Dio mandò lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, per mezzo del quale diciamo: Abba, Padre (Gal 4,6) (cf. Cassiodoro)

3. Sii attento alla voce del mio grido, o mio re e mio Dio, perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.

«Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto» (Gc 5,16). «Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. Sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto» (1 Gv 5,15).

«Chiedi al Padre tutto ciò che vuoi ed Egli non ti negherà nulla; ma non chiedere cose da poco; domanda grandi grazie. Guarda solo di avere una grande fede» (Fulconis) «Solo la preghiera vince Dio» (Tertulliano)

4. Al mattino ascolta la mia voce; al mattino ti espongo la mia richiesta e resto in attesa.

Al mattino presto, Gesù esponeva la sua richiesta al Padre (Mc 1,35) e in questo modo consolidava la sua appartenenza a lui (Mc 1,38). «Al mattino, l’uomo è libero dalle preoccupazioni ed è più disposto a incontrare Dio, che ascolta chi aderisce a Lui» (Tommaso). La preghiera mattutina indica una disponibilità alla preghiera incessante (cf. 1 Ts 5,17)

5. Tu non sei un Dio che gode del male, non è tuo ospite il malvagio; 6. gli stolti non resistono al tuo sguardo.

Dio non gode del male, «è luce e in lui non c’è tenebra alcuna» (1 Gv 1,5). Perché gli stolti non resistono al suo sguardo? «La mente dei peccatori è come abbagliata. Talvolta vedono la verità, ma restano ancora ingiusti perché amano le cose che li distolgono da essa: portano con sé la loro notte, l’abitudine, l’amore del peccato» (Agostino). «Se diciamo d’essere in comunione con Dio e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi» (1 Gv 1,5).

Tu hai in odio tutti i malfattori, 7. tu distruggi chi dice menzogne. Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.

«Dio non odia ciò che ha fatto, gli uomini, ma odia ciò che non ha fatto: il peccato» (Tommaso).

8. Io, invece, per il tuo grande amore, entro nella tua casa; mi prostro verso il tuo tempio santo nel tuo timore.

Il fedele riconosce di poter entrare nella casa di Dio per il grande amore, ricevuto a sorpresa «Non a motivo dei miei meriti verrò nella tua casa, ossia vicino a te, ma a motivo dell’abbondanza della tua misericordia» (Tommaso). «La Chiesa, composta di persone soggette al peccato, attesta di essere stata guarita e introdotta nel tempio, non in base alla propria giustizia ma grazie alla bontà divina» (Crisostomo).

Infatti noi facciamo parte dei poveri convocati dal Signore: «“Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”» (Lc 14,21). «Cristo Gesù nostro Signore ci dà il coraggio di avvicinarci in piena fiducia a Dio per la fede in lui» (Ef 3, 12).

9. Guidami, Signore, nella tua giustizia a causa dei miei nemici; spiana davanti a me la tua strada.

Gesù più volte sfuggì alle trame degli oppositori che si sforzavano di metterlo in difficoltà, restando nella via che Dio gli spianava (Lc 4,28-30). Paolo riconosce il soccorso ricevuto in tribunale di fronte ai suoi nemici: «Il Signore però mi è stato vicino e mi ha fato forza… e così fui liberato dalla bocca del leone» (2 Tm 4,17).

Dobbiamo farci guidare dal Signore: «Se abbiamo bisogno di una guida per giungere in una città, tanto più ne abbiamo bisogno per il viaggio al cielo. Dobbiamo restare attaccati alle mani di Dio» (Crisostomo). «Non ho più fiducia nei miei desideri personali. Che tu voglia per me tutto quello che ti piacerà di volere: questo pure vorrò io. Non punirmi col darmi quanto desidero, a meno che le mie brame non siano informate dal tuo amore» (Teresa d’Avila).

10. Non c’è sincerità sulla loro bocca, è pieno di perfidia il loro cuore; la loro gola è un sepolcro aperto, la loro lingua seduce.

Ci sono uomini volti alla malvagità. «Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti, conosceva quello che c’è nell’uomo» (Gv 2,24-25).

«I malvagi attirano a sé coloro che inducono a peccare, e li divorano. Sono morti, non avendo in sé la vita della verità; in se medesimi accolgono come morti coloro che, uccisi dalle parole fallaci, rendono simili a se stessi» (Agostino). «Chiede [la sconfitta dei nemici] secondo la decisione della giustizia divina, non secondo il suo sentimento» (Tommaso).

12. Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Proteggili, perché in te si allietino quanti amano il tuo nome,

Il cristiano, gioioso anche nella prova («Siete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere afflitti da varie prove» (1 Pt 1,6), ama il nome di Gesù, pur senza averlo visto (1 Pt 1,8).

«Un donatore generoso dona dei beni ma Dio, che Bene ineffabile, dona come premio se stesso» (Cassiodoro). «Muoia ormai questo io, e viva in me Colui che è più grande di me, migliore per me di me stessa. Egli viva e mi dia vita» (Teresa d’Avila).

13. poiché tu benedici il giusto, Signore,

Cristo ci porta la benedizione: «Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione e perché ciascuno si converta dalle sue iniquità» (At 3,26).

come scudo lo circondi di benevolenza.

Scudo è la fede (Ef 6,16) per la quale veniamo rafforzati nello Spirito Santo ed ospitiamo Cristo in noi (Ef 4,16-17).

«Lo circondi di benevolenza: la chiamata divina precede qualsiasi merito, non trova la persona degna d’amore, ma la rende tale. Nessuno può pensare o fare qualcosa di utile, se prima non ne riceviamo la capacità dal Creatore del bene» (Cassiodoro).

Salmo 8

2. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,

«Chi non temerà e non darà gloria al tuo Nome?» (Ap 15,4). «Se il salmista dice quanto, significa che non riesce ad esprimere ciò che prova» (Cassiodoro)

3. con la bocca di bambini e di lattanti: hai posto una difesa contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Il popolo d’Israele è come una tortora in balia di rapaci (Sal 74,19), come un vermiciattolo o una larva (Is 41,14), ma è bocca di bambini e lattanti che glorificano il Signore; proprio gli inermi testimoniano al meglio la gloria divina (come fecero i bambini di Gerusalemme nei confronti di Gesù, cf. Mt 21,16). «Il principe di questo secolo è ridotto al nulla da lattanti» (Eusebio). «Gli apostoli, semplici come colombe e miti come agnelli, hanno vinto» (Tommaso). «L’istinto naturale ci conduce a riconoscere Dio. Per mezzo di uomini semplici che, guidati da Dio, seguono il loro istinto naturale, sono vinti quelli che, pervertendolo, rifiutano Dio» (Tommaso).

4. Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, 5. che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

«La domanda è tale da presupporre che l’uomo sia qualcosa da poco perché fragile e caduco, colluso nell'antico peccato. Il Signore si ricorda di lui, quando perdona i suoi peccati e gli concede i doni della sua misericordia» (Cassiodoro) «Chi ti permette di vedere la bellezza del cielo, il corso del sole? Chi ti concede la pioggia, la fertilità dei campi, il cibo, l'amicizia e il piacere della tua parentela? Chi ti ha posto signore e re di tutto ciò che è sulla terra? Fu Dio. Ebbene, egli in cambio di tutto ciò che cosa ti chiede? L'amore. Richiede da te continuamente innanzitutto e soprattutto l'amore a lui e al prossimo» (Gregorio di Nazianzo).

Chi ha compreso d’essere amato da Dio, è pervaso da umile stupore. Davide fu sorpreso dell’amore con cui era stato gratificato: «Chi sono io Signore, e che cos’è la mia casa, perché tu mi abbia condotto fin qui?» (2 Sm 7, 18; cf. Lc 1,43).

6. Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. 7. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,

«Dio è re di tutte le cose; l’uomo, avendo ricevuto l’immagine divina, è costituito a capo di tutto ciò che è sulla terra» (Eusebio)

La glorificazione dell’uomo prefigura quella di Gesù: «Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, ora lo vediamo coronato di gloria e onore, a causa della morte che ha sofferto» (Eb 2,9; cf. Ef 1,22).

tutto hai posto sotto i suoi piedi: 8. tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna, 9. gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari.

«Dio, avendo assoggettato ogni cosa a Cristo, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa (Eb 2,8). Nella grazia di Cristo, tutto può essere finalizzato per il nostro bene: «Il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio» (1 Cor 3,22-23).

10. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

«Cristo verrà per esser glorificato nei suoi santi ed esser riconosciuto mirabile in tutti quelli che avranno creduto» (2 Ts 2,10).

A Pasqua: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra (Mt 28,18). Queste parole Cristo le dice riferendole alla sua umanità, per la cui assunzione era diventato poco meno inferiore agli angeli e per la cui resurrezione è stato coronato di gloria e onore» (Beda).


Salmo 18 A

Gli astri non li sentiamo parlare eppure comunicano con noi, rivelando la potenza e la sapienza di Dio (1-5); soprattutto la testimonianza del sole è penetrante ed efficace (6-7). Gli astri rappresentano Cristo e i suoi apostoli. La Chiesa chiede di saper riconoscere la gloria di Dio e di riflettere nel mondo la luce di Cristo.

2. I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.

Dio si rivela nella sua creazione e noi possiamo contemplare le sue perfezioni invisibili, come la potenza o sapienza, nelle opere da lui compiute (Rm 1, 16-25).

«A Pentecoste furono purificati gli apostoli, ossia i cieli che narrano la gloria di Dio; furono riempiti con la carità di Dio, diffusa nei loro cuori dallo Spirito Santo» (Isacco della Stella).

3. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Come un firmamento, il giusto diventa un testimone silenzioso di Dio: «Lo Spirito è luce, vita e pace. Chi è illuminato dallo Spirito, vivendo in pace, compie una vita tranquilla. Conosce i misteri del regno, penetra nelle profondità di Dio e, giorno dopo giorno, proferisce parole di vita da un cuore tranquillo, buone per gli uomini» (Niceta).

4. Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, 5. per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio.

«Il primo scritto dato da Dio agli uomini è il creato. Il magistero attraverso l'inchiostro, ossia la Sacra Scrittura, è stato aggiunto solo dopo la trasgressione» (Isacco il Siro).

«Cristo brillò in tutto il suo fulgore divino e trasmise ai discepoli la luce celeste delle sue parole» (Cassiodoro).

«La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Forse non hanno udito? Tutt’altro: Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole» (Rm 10,17-18).

Là pose una tenda per il sole 6che esce come sposo dalla stanza nuziale:

«Il volto [di Gesù] brillò come il sole e le sue vesti divennero come la luce» (Mt 17,2).

«Cristo Signore esce dalla sua stanza nuziale, cioè dal grembo verginale, come sposo della sua Chiesa. Dopo aver riconciliato il mondo con Dio, si unì a sé la Chiesa mediante l’amore» (Cassidoro).

esulta come un prode che percorre la via.

«Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (Lc 9,51).

«Cristo è un prode perché, vincendo la natura umana, sconfisse ogni vizio con il suo autore» (Cassiodoro)

7. Sorge da un estremo del cielo e la sua orbita raggiunge l’altro estremo:

«Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre» (Lc 1,78).

«Il mondo è un esempio dell'azione divina, perché, mentre si vede l'opera, se ne scopre l'autore. Se cerchi lo splendore di Dio, il Figlio è l'immagine del Dio invisibile» (Ambrogio).

nulla si sottrae al suo calore.

«Il volto di Cristo era come il sole quando splende in tutta la sua forza» (Ap 1,16). «Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori» (1 Tm 1,15).

«Col calore, allude allo Spirito Santo che inviò ai discepoli dopo la sua Ascensione» (Cassiodoro)


Salmo 23

Una folla di fedeli, ebrei e pagani convertiti, hanno cercato Dio in modo autentico, purificando il loro cuore e rifiutando ogni culto idolatrico. Nel tempio, possono assistere all’ingresso dell’arca del Signore, dove è presente il Dio della gloria.

La Chiesa chiede di purificarsi da ogni peccato e di accogliere Cristo in se stessa, irradiandolo tra gli uomini.

Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti.

«Non dobbiamo spaventarci nelle avversità. Che cosa potranno farci ancora i nostri avversari? Del Signore è la terra e quanto la riempie» (Teodoro Studita)

Dio, creatore, è presente ovunque: «Così dice il Signore: «Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora? Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie» (Is 66,1-2).

2. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito.

«Se non l’assistesse il Verbo divino, la terra già sarebbe piombata negli abissi» (Eusebio).

Cristo ha creato il mondo e poi ha edificato la Chiesa: «Il Signore è annunziato, credono tutte le genti e tutto il mondo diventa la sua Chiesa. Sopra i mari l'ha fondata, l'ha stabilita sopra tutti i marosi di questo secolo» (Agostino).

3. Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo?

«Per mezzo di Cristo possiamo presentarci al Padre in un solo Spirito. Non siete più stranieri né ospiti ma concittadini dei santi e familiari di Dio» (Ef 2, 18). «Cristo, primizia dei morti, salì solo sul monte grande e vero. Seguirà Cristo chi è tale [chi ha cuore puro]» (Cirillo).

4. Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli, chi non giura con inganno.

«Volgendo lo sguardo verso Dio, l’uomo riconosce di essere inquinato, e di trovarsi in una condizione nella quale non può accedere al Santo. La purezza è un evento nel dialogo. Inizia col fatto che Cristo ci viene incontro, ci prende per mano, compenetra il nostro essere » (Benedetto XVI).

«Non è necessario per la ricerca di Dio vagare per i cieli e sulla terra. Purifica la tua anima e così potrai trovare Colui che è dentro di te» (Isacco il Siro).

«Avendo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura» (Eb 10, 19-22).

5. Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza.

«Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione e perché ciascuno si converta dalle sue iniquità (At 3,26).

«Il Signore è presente anche ora in modo invisibile, annunciando lo stesso Vangelo, togliendo il peccato del mondo, curando ogni infermità. Ognuno s’avvicini e otterrà benedizione dal Signore» (Origene)

6. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21). Anche i pagani accederanno al tempio: «Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera» (Is 56,6-7).

7. Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria.

«Ognuno di noi può costruire in se stesso un tabernacolo per Dio» (Origene).

«Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20). «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gb 14,25).

8. Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e valoroso, il Signore valoroso in battaglia.

Gesù fu valoroso nella sua vita: «Ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo» (Mt 26,45). «Chi è questo Re glorioso? Il Signore Gesù forte nella sua passione e potente nella sua risurrezione» (Remigio).

9. Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria. 10. Chi è mai questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

«Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro» (Gv 20, 17). «Cristo ha aperto molte porte per l’ingresso ai cieli perché ci sono molte dimore presso il Padre» (Eusebio).

Sabato Santo: «Cristo è disceso agli inferi e poi è salito al cielo. Esorta dapprima i principi degli inferi ad aprire le porte dell’Ade e poi gli angeli ad spalancare quelle del cielo» (Tommaso)

Ascensione: «Si meravigliarono gli angeli che pur erano stati presenti alla risurrezione del Signore; e pertanto si gridavano l'un l'altro di aprire le porte dei cieli a Cristo vincitore, dopo il combattimento della passione» (Cromazio).

Natale, Presentazione al tempio: «Simeone, mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù, lo accolse tra le braccia e benedisse Dio» (Lc 2,27). «Riceviamo esultanti nell’animo, col vecchio Simeone, la luce sfolgorante ed eterna» (Sofronio).


Salmo 28

La corte celeste è invitata a riconoscere la gloria di Dio (1-2), che manifesta la sua potenza nella tempesta che percorre tutta la terra d’Israele (3-9a). Il popolo riceve la benedizione dal Signore che domina le burrasche dell’esistenza (9b-11).

La Chiesa, sottoposta alle avversità della storia, radunata nel culto del Signore, riceve la sua benedizione.

Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza.

L’adorazione è rivolta soltanto a Dio, da parte di uomini retti ed è accompagnata da offerte spirituali, come le azioni sante, la contrizione del cuore (Tommaso). «Veri figli di Dio sono i credenti rigenerati da Dio stesso: diede loro il potere di diventare figli di Dio (Gv 1,12)» (Bruno Cert).

2. Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore nel suo atrio santo.

«Adorate Dio nel vostro cuore dilatato e santificato: voi siete la sua santa dimora» (Agostino). Oppure: «Adoratelo nella Chiesa, che è l’atrio della casa del Signore, ossia della beatutudine celeste» (Remigio).

3. La voce del Signore è sopra le acque, tuona il Dio della gloria, il Signore sulle grandi acque. 4. La voce del Signore è forza, la voce del Signore è potenza.

La voce del Signore è forza quando ci aiuta a praticare i comandamenti; è potenza quando ci dilata nella carità (Tommaso)

5. La voce del Signore schianta i cedri, schianta il Signore i cedri del Libano. 6. Fa balzare come un vitello il Libano, e il monte Sirion come un giovane bufalo.

«Il Signore ha un giorno contro ogni superbo e altero, contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati» (Is 2,12-13).

Lo schianto dei cedri e lo scuotimento dei monti rievoca l’umiliazione dei prepotenti. Ricorda la soppressione dei vizi, soprattutto l’orgoglio (Tommaso).

7. La voce del Signore saetta fiamme di fuoco, 8. la voce del Signore scuote il deserto, scuote il Signore il deserto di Kades.

9. La voce del Signore provoca le doglie alle cerve e affretta il parto delle capre.

Il Signore è paragonato al fuoco come al Sinai: «Il terzo giorno vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte: tutto il popolo fu scosso da tremore» (Es 19, 16).

Il fuoco saettante, lo scuotimento del deserto, la paura che invade gli animali richiama la capacità di Dio di penetrare nei cuori e di scuoterli dalla loro indifferenza, mediante la presenza del suo Spirito (cf. Remigio).

Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».

10. Il Signore è seduto sull’oceano del cielo, il Signore siede re per sempre.

«Vidi e udii voci di molti angeli attorno al trono. Il loro numero era miriadi di miriadi e dicevano a gran voce: “L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere onore, gloria e benedizione”» (Ap 5,11-13).

Gesù si mostra più potente di qualsiasi sommovimento: «Si destò, minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia» (Mc 4,39).

«Durante il diluvio d’ogni epoca, Dio dimora nei suoi santi, custoditi nella Chiesa come in un'arca. Poi regnerà in loro in eterno» (Agostino)

L’uomo di fede «non si lascerà turbare, né scuotere da alcun male, né si lascerà attrarre dai peccati. È inaccessibile alla basse passioni che non possono agitarlo per l’altezza dei suoi pensieri» (Basilio).

11. Il Signore darà potenza al suo popolo, il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Dal suo tempio in cielo, il Signore invia la benedizione al popolo: «Darà forza al suo popolo che combatte tra le tempeste di questo mondo. Benedirà il suo popolo, offrendogli in se stesso la pace» (Agostino)

«Mediante la fede, siete custoditi dalla potenza di Dio, in vista della salvezza» (1 Pt 1,5).

Al Battesimo di Cristo: La voce sulle acque richiama l'episodio del Battesimo di Gesù (Mt 3,13-17): «Il tuono echeggiò quando si fece una voce dall’alto, al battesimo di Gesù, e disse: Questi è il Figlio mio diletto» (Basilio).


Salmo 32

Invito alla lode del Signore, che è fedele e retto (1-5). La sua parola è efficace nella creazione (6-9) e nel corso delle vicende storiche (10-12). Egli opera mediante il povero che confida in Lui (13-19). Tutta l’assemblea s’impegna a vivere il sentimento di fiducia del povero (20-22). La Chiesa si propone di rimanere fedele a Dio e di conservare uno spirito d’abbandono in lui.

1. Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode.

«Voi, giusti, che non confidate in voi stessi né in qualcosa di mondano ma nel Signore, e in lui vi sentite fieri, esultate» (Eusebio).

«Voi credete in Cristo, senza ancora vederlo; perciò esultate di gioia indicibile, mentre raggiungete la meta della vostra fede: la salvezza» (1 Pt 1,9).

2. Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

«Le armonie musicali modificano i sentimenti del cuore» (Tommaso). «Anche i giusti hanno una musica adatta per loro, che è avvertita nell’udito interiore. Lasciamo le attrattive dissipanti e aspiriamo a questa gioia» (Cassiodoro).

3. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate,

«Il canto nuovo scaturisce dall’incarnazione del Signore, dalla quale il mondo è stato colmato di gioia salutare» (Cassiodoro). «Lodate con un cantico nuovo, ossia col compimento dei precetti del Cristo, nuovo Adamo, del quale Dio si compiace come fosse un canto» (Bruno Cert.).

«Cantavano un cantico nuovo davanti al trono. Nessuno poteva comprendere quel cantico se non i redenti della terra» (Ap 14,3).

4. perché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. 5. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra.

«Retta è la parola del Signore nel fare di voi ciò che da voi stessi non siete capaci di fare» (Agostino).

«Non trepidiamo nelle avversità, ma poiché della grazia di Cristo è piena la terra, la sua vittoria viene ovunque in nostro aiuto» (Leone Magno) La terra che è esposta molteplici miserie, ha bisogno di continua misericordia (Tommaso)

«Santo è il Signore: la sua presenza gloriosa riempie il mondo» (Is 6,3). «Il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno» (2 Ts 3,3).

«Cristo ascese al di sopra di tutti i cieli per essere pienezza di tutte le cose» (Ef 4,10).

6. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. 7. Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi.

«Dio Padre non ha operato solo i primi sei giorni ma opera ancora oggi, opera ogni giorno» (Beda).

«I mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede» (Eb 11,3). Il Verbo è creatore con il Padre: «Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio» (Ap 3,14).

«Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile» (Is 40,28).

8. Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, 9. perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto.

Sono sua creazione anche le azioni di grazia e i suoi semi dentro di noi (Tommaso). «Non fu semplice la redenzione come lo era stata la creazione: fece tutto con un comando, rifece con la sua passione» (Giuliano di Vezelay).

«Le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate nelle opere da lui compiute» (Rm 1,20).

La parola del Vangelo «è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede» (Rm 1,16).

10. Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli.

«Non è possibile raccontare in modo adeguato quanto hanno macchinato contro la sua Chiesa e come tutto questo sia stato dissipato dalla potenza di Dio» (Eusebio). Dio annulla i disegni di chi vuole annullare il Vangelo (Tommaso)

«Molti sono i progetti dell’uomo, ma solo i piani del Signore si realizzano» (Prv 19,21). «Se quest’opera [il Vangelo] viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio» (At 5,39).

11. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

«Il disegno riguarda l'ineffabile annientamento del Figlio Unigenito per la nostra deificazione» (Massimo il Confessore).

«Sono colui che dice: Il mio progetto resta valido,
io compirò ogni mia volontà!» (Is 46,10). «Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano. Da sempre li ha conosciuti e amati e da sempre li ha destinati a essere simili al Figlio suo» (Rm 8,28-29).

12. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

13. Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini; 14. dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra,

«Non è l’uomo a volgersi a Dio ma Dio si rivolge verso l’uomo. Il vedere indica la grazia del Misericordioso» (Cassiodoro).

15. lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere.

«Per ciascun uomo la propria mente è come un ricettacolo chiuso. Soltanto il Salvatore sa ciò che c’è nell’uomo. Nessun altro è capace di capire con quale disposizione ciascun uomo agisce» (Eusebio)

«Conosco le tue opere; ti si crede vivo e sei morto. Rinvigorisci ciò che rimane, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al Mio Dio» (Ap 3,2).

16. Il re non si salva per un grande esercito né un prode scampa per il suo grande vigore.

17. Un’illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza.

«Ai ricchi devi raccomandare di non essere orgogliosi. Non mettano la loro speranza nelle ricchezze incerte, ma in Dio: è lui che ci dà tutto con abbondanza» (1 Tm 6,17).

18. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore,

«L’uomo che ha conoscenza della propria miseria può avere una grande fiducia in Dio, ma non può avere una fiducia vera senza avere la conoscenza della propria miseria» (Francesco di Sales).

«Hai dimenticato il Signore. Avevi sempre paura davanti al furore dell'avversario, perché egli tentava di distruggerti. Ma dove è ora il furore dell'avversario?» (Is 51,13).

19. per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame.

«Quanto più ci riconosciamo miserabili, tanto più abbiamo occasione di confidare in Dio, dal momento che non abbiamo nessun motivo di confidare in noi stessi. La diffidenza verso noi stessi si costruisce attraverso la conoscenza dei nostri limiti» (Francesco di Sales).

«Dio vi faccia essere degni di lui e custodisca tutta la vostra persona senza macchia. Egli vi ha chiamati e farà tutto questo» (1 Ts 5,23-24).

20. L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo.

«Più l'anima spera in Dio, più ottiene; ma la sua speranza cresce in proporzione della sua rinuncia alle cose» (Giovanni della croce). «L’attesa paziente custodisce i beni della fede, vince le avversità non combattendo ma sopportando, non mormorando ma rendendo grazie» (Cassiodoro)

«In quel giorno si volgerà l'uomo al suo creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo di Israele» (Is 17,7). «Siate costanti fino alla venuta del Signore. L’agricoltore aspetta con costanza il frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge» (Gc 5,7).

21. È in lui che gioisce il nostro cuore, nel suo santo nome noi confidiamo.

«Non in noi, dove senza di lui immensa è la miseria, ma in Lui si allieterà il nostro cuore» (Agostino).

«Costruite voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregate nello Spirito Santo» (Gd 20).

22. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo.

«Non ci può ingannare la speranza, perché è in te che abbiamo sperato» (Agostino). «Recupera per me, o Dio, il tempo che ho perduto, versando in me la tua grazia per il presente e l’avvenire, affinché un giorno compaia davanti a te con la veste nuziale» (Teresa d’Avila).

«Conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore Gesù» (Gd 21).


Salmo 35

2. Oracolo del peccato nel cuore del malvagio: non c’è paura di Dio davanti ai suoi occhi;

«Chiunque commette peccato, è schiavo del peccato» (Gv 8,34). «Tutti sono sotto il dominio del peccato» (Rm 3,8). «C’è chi sbaglia per debolezza e chi vuole fare il male per scelta. Quest’ultimo disprezza tutti e pensa che Dio non se ne curi; è convinto che il mondo sia regolato dal caso e non da un disegno superiore» (Cassiodoro).

3. perché egli s’illude con se stesso, davanti ai suoi occhi, nel non trovare la sua colpa e odiarla.

«Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi» (1 Gv 1,8). «Il peccatore nasconde la trasgressione, per non essere odiato a motivo di essa. Spesso si dà una parvenza di attrattiva alle proprie cattive azioni, per nasconderle» (Didimo). «Vi sono uomini che vogliono comprendere e non possono, ma vi sono anche uomini che non vogliono capire, e per questo non intendono» (Agostino).

«Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?» (Mt 7,3).

5. Trama cattiveria nel suo letto, si ostina su vie non buone, non respinge il male.

«Il letto è il nostro cuore: là subiamo il tumulto della cattiva coscienza, e là riposiamo, quando è buona. Questi, però, è prigioniero del male, e non combatte più per contrastarlo» (Agostino).

«Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano sui loro giacigli. Sono avidi di campi e li usurpano…» (Mi 2,1-2).

6. Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, 7. la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo:

«Mostra la ricchezza della pazienza di Dio, per la quale sopporta anche i malvagi; grazie ad essa anche gli empi vivono nel benessere» (Eusebio). «Gli uomini che si sforzano di guardare il sole non godono della vista desiderata, ma anzi si rovinano gli occhi. Allo stesso modo, non si può navigare sul mare della sapienza e della provvidenza di Dio» (Teodoreto).

«Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati nella carità, siate in grado di comprendere quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio» (Ef 3, 17).

uomini e bestie tu salvi, Signore.

«Il giusto ha compassione della vita stessa degli animali, e ciò va a suo merito» (Cirilo Alessandrino)

«Gli uccelli del cielo non seminano, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre» (Mt 6,26).

8. Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,

«Quelli che hanno posto in te la loro speranza, tu stesso, o Dio, li curi e li ripari sotto le tue ali» (Eusebio).

Le ali ricordano i due Cherubini che sovrastavano l’arca nel tempio, e quindi il momento del culto. «Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste» (Fil 4,6). «La pace di Cristo, come del resto tutti i doni della grazia in genere, comincia a farsi sentire soprattutto durante la preghiera» (Briancaninov).

9. si saziano dell’abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie.

«Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti» (Lc 14,16). «Tu hai tenuto da parte il vino buono finora» (Gv 2,10). «Avete gustato la buona parola di Dio e i prodigi del mondo futuro» (Eb 6,5).

«Li disseterai al ricco torrente della tua grazia spirituale, perché tu sarai per loro come un torrente che trascina via tutti gli ostacoli dei pensieri mondani e scogle il fango dei cattivi desideri» (Remigio). «Io, il Signore, parlo del dolce sapore della contemplazione che prediligo nei santi: sono imbevuti della ricchezza della mia casa. Tale sapore voglio che sia condotto a sublime perfezione dopo la morte» (Beda). «Signore Gesù, chi ti ama ti ottiene, e tanto più ti ottiene, quanto più ti ama. Questa è quella abbondanza della tua casa a cui si inebrieranno quelli che tu ami, quando lasceranno se stessi per passare in te» (Aelredo).

10. È in te la sorgente della vita,

«Il Figlio, fonte di vita divina, nutre e irriga, con la grazia vivificante e gioiosa dello Spirito, le nostre anime, come tralci uniti a lui mediante l'amore e la fede» (Cirillo Alessandrino).

«Come il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso» (Gv 5,26).

alla tua luce vediamo la luce.

«Nella luce del tuo Cristo, con il quale illumini gli occhi della mia mente, vedremo la Luce che sei tu, o Dio» (Remigio). «Nessuna parola può esprimere Dio, ma egli esprime se stesso in se stesso e perciò Davide dice: vedremo questa luce nella tua luce» (Eckhart).

«Eravate tenebra ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce» (Ef 5,8).

11. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore.

«Dio che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?» (Rm 8,32)

12. Non mi raggiunga il piede dei superbi e non mi scacci la mano dei malvagi. 13. Ecco, sono caduti i malfattori: abbattuti, non possono rialzarsi.

«Il mondo passa con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno» (1 Gv 2,17

«In qualsiasi colpa si cada, si pecca sempre d’orgoglio perché in ogni caso si disprezza la legge di Dio» (Cassiodoro) «Ascoltate che cos'è il piede della superbia: Avendo conosciuto Dio, non Lo glorificarono come Dio. Calcati dal piede della superbia, sono precipitati: Dio li ha abbandonati alle concupiscenza del loro cuore, sì da commettere azioni disdicevoli» (Agostino)

Salmo 41

Salmo 42

Salmo 46


Salmo 47


2. Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio.

«Quanto più Dio si fa vicino alla nostra conoscenza, tanto più straordinaria ci pare la sua sovrana grandezza» (Ambrogio).

nella città del nostro Dio.

«Mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio» (Ap 21,10). «Il Signore Gesù si manifesta grande e degno di lode nell’edificazione della sua Chiesa» (Bruno Cert.).

La tua santa montagna, 3. altura stupenda, è la gioia di tutta la terra.

«Sulla terra è stata costituita una città, un popolo credente. E il monte di Dio sul quale lo ha stabilito è il Verbo di Dio, il Cristo. Egli solo è monte, roccia e fondamento della Chiesa. Egli è esultanza di tutta la terra» (Eusebio). «Il suo monte santo è Cristo Signore, fondamento e vertice della sua Chiesa. A suo riguardo il profeta Daniele ha detto: la pietra crebbe e divenne una montagna, tanto grande da riempire tutta la terra» (Cassiodoro).

«Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E vi fu grande gioia in quella città» (At 8, 5. 8).

Il monte Sion, vera dimora divina, è la capitale del grande re.

Cristo è monte, capitale e dimora: «Cristo è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto a Dio che abiti in lui tutta la pienezza» (Col 1,18).

«Che mi giova se Cristo, possiede in eredità le città dei nemici, e non possiede la mia città? Se nella mia città, cioè la mia anima, che è la città del gran re, non si osservano le sue leggi?» (Origene)

4. Dio nei suoi palazzi un baluardo si è dimostrato.

«Cristo è opera di difesa alla Chiesa, costruita per volere del Padre, affinché nessuno più l’attraversi, come se calpestasse una via abbandonata, riempiendo i nostri cuori di ogni male» (Cirillo).

5. Ecco, i re si erano alleati, avanzavano insieme. 6. Essi hanno visto: atterriti, presi dal panico, sono fuggiti.

«Quali re se non i nemici della comunità credente che si sono accordati a vicenda e hanno stabilito leggi scritte per combattere la Chiesa di Dio?» (Eusebio)

«Dice il Signore contro il re di Assiria: Non entrerà in questa città né vi lancerà una freccia. Ritornerà per la strada per cui è venuto» (Is 37, 33-34). «Fatti arrestare gli apostoli, li fecero gettare in prigione. Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse: Andate e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita» (At 5, 18-20; cf. At 4, 23-31).

7. Là uno sgomento li ha colti, doglie come di partoriente, 8. simile al vento orientale, che squarcia le navi di Tarsis.

Gli apostoli predicarono il Vangelo e molti furono presi da sgomento. Passarono dall’incredulità alla fede, dalle tenebre alla luce, dalla mezogna alla verità. [Provarono i dolori della partoriente ma essi] sono buoni perché si trasformano subito in gioia (Gv 16,21). Il vento impetuoso richiama lo Spirito che, a partire dalla Pentecoste, scuote le navi di Tarsis, gli uomini dediti alle cose della terra (cf. Bruno As).

9. Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio; Dio l’ha fondata per sempre.

Abbiamo verificato che le antiche promesse del Signore si sono realizzate ma ancora si stanno adempiendo. «Il Salvatore diceva a quelli che così parlavano: Molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete e Beati i vostri occhi perché vedono (Lc 10,24), ma queste parole valgano anche per noi che abbiamo visto le stesse cose ai nostri giorni» (Eusebio).

La città del Signore è la Chiesa, il cui fondamento non può essere rimosso: “le potenze degli inferi non prevarrano su di essa” (Mt 16,18) (cf. Bruno As).

10. O Dio, meditiamo il tuo amore dentro il tuo tempio.

«Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi» (1 Gv 1,1-3).

La manifestazione massima della fedeltà di Dio l’abbiamo vista in Gesù: «Celebriamo il Verbo che si è fatto carne ed ha abitato in noi. Cristo è la redenzione e perciò è anche la misericordia» (Agostino)

«Chi vuole trovare misericordia ed essere liberato dal peccato, s’accosti al tempio di Dio, cioè alla Chiesa, perché solo qui trova il perdono dei peccati» (Bruno da Asti)

11. Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino all’estremità della terra; di giustizia è piena la tua destra.

12. Gioisca il monte Sion, esultino i villaggi di Giuda a causa dei tuoi giudizi.

«Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,10-11). «Il monte è lo stesso Cristo. Gioisce, si riempie di ogni letizia per la grande costruzione che ha su di sé, per la città inespugnabile. Il Signore che salva si rallegra insieme ai salvati» (Eusebio). «I giudizi del Signore remdono beati e rallegrano i fedeli» (Bruno As)

13. Circondate Sion, giratele intorno, contate le sue torri, 14. osservate le sue mura, passate in rassegna le sue fortezze, per narrare alla generazione futura:

«A chi è chiesto di fare questo? Agli angeli santi che custodiscono la Chiesa. Capirai questo discorso dalle parole del Salvatore che diceva ai suoi discepoli: anche i capelli del vostro capo sono contati (Mt 10,30)» (Eusebio). Circondano Sion e osservano le sue torri, coloro che meditano sugli insegnamenti degli apostoli e dei santi (Bruno Cert.).

15. questo è Dio, il nostro Dio in eterno e per sempre; egli è colui che ci guida in ogni tempo.

«Il nostro Dio è Cristo; lo è per sempre, finché durerà il mondo ed Egli non ci abbandonerà mai» (Bruno Cert)

«Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!» (Eb 13,8). «Dio operi in voi ciò che è a lui gradito per mezzo di Gesù Cristo» (Eb 13,21).


Salmo 50

3. Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.

La prima parte del versetto espone chi sia Dio per l’uomo, ossia amore e misericordia.

«Tu sei Dio e ti è proprio provare compassione: abbi pietà di me. Considerando che la tua misericordia è grande e che grande è il mio peccato, secondo la grandezza del tuo amore abbi pietà di me che sono oppresso da un grande peccato» (Bruno C.). «Non avendo fiducia della propria giustizia, egli ricorre interamente alla misericordia» (Pier Crisologo).

La grande misericordia (rahamin) richiama la tenerezza materna di Dio: «Come ti posso abbandonare Efraim? Si sconvolge dentro di me il mio intimo»(Os 11, 7-9). «È un figlio prezioso per me Efraim, o un bimbo delizioso, ché ogni volta che parlo contro di lui lo ricordo sempre più teneramente? Per questo si commuovono le mie viscere per lui, ho per lui grande compassione» (Ger 31, 20; cf Is 63, 15).

«Quale misericordia è più grande di quella divina per la quale il Creatore è diventato creatura, il Signore un servo, il Liberatore viene venduto, Colui che innalza è umiliato, Chi da la vita, è ucciso?» (Cassiodoro)

4. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.

«Chi ha peccato poco, ha bisogno di essere lavato ma io devo essere purificato in modo totale, molto di più di quanto sappia chiederlo 0 rendermene conto. La mia malattia mi porterebbe alla disperazione, se non conoscessi il valore del Medico» (Remigio).

5. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Che cosa chiede Dio all’uomo? La sincerità del cuore. «Sia davanti a te il tuo peccato, se vuoi che non sia davanti a Dio. Se invece ti getterai il tuo peccato dietro le spalle, Dio te lo rimetterà davanti agli occhi» (Agostino). «Con l’occhio interiore, guardo sempre al mio peccato; mi punisco con gemiti e con lacrime, pregando con frequenza» (Bruno C.).

6. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio.

«Se il reo, presso i giudici terreni, appare nella situazione di uomo inerme, presso Dio si trova ad usufruire di una invincibile risorsa. Il colpevole viene soccorso soltanto da una sincera confessione» (Cassiodoro).

7. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre.

Il versetto attesta la radicalità del nostro male: «Percorriamo ad ogni età la strada del male; pensiamo alle vanità dell’infanzia, alla cadute dell’adolescenza, alle frane della giovinezza, ai morbi della vecchiaia ed allora vedremo che percorriamo non la via della vita, ma la via dei peccati» (Pier Crisologo).

8. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

«Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi» (1 Gv 1,8). «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane» (Gv 9,41).

«Come puoi vedere né immaginare la presenza di una macchia sul tuo stesso volto, senza l'aiuto di uno specchio o di qualcun altro che te lo dica, così è impossibile, che un uomo riesca a vedere la corruzione nella propria coscienza, senza aver letto o sentito la parola di Dio» (La nube della non-conoscenza)

9. Aspergimi con rami d’issopo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. 10. Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. 11. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.

Che cosa chiede l’uomo a Dio? Il risanamento completo. «… eravate ingiusti, ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio» (I Cor 6, 11; cf. Zc 3, 1-7).

«Per mezzo di Cristo siamo ritornati all’antica bellezza della natura che è a immagine di Dio che ci creò. Gli uomini sono stati plasmati per mezzo di Cristo, perché siano a lui conformi ed abbiano la bellezza luminosa della natura divina. Come furono avvolti in dense tenebre, così la loro natura assunse un nuovo splendore e divenne candida e luminosa» (Cirillo Aless.).

12. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.

«Siete stati istruiti ad abbandonare l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità» (Ef 4,22-24). «Chiede di avere un cuore tale da non volgersi al peccato neppure sotto la pressione della tentazione. Chiede di avere un cuore determinato, capace di non venir meno nel suo buon proposito. L’uomo sarà così soltanto nel cielo ma ora chiede di anticipare in qualche modo quella condizione futura» (Cassiodoro).

13. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.

«Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme» (Ez 36,27). «L’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca» (1 Gv 2,27).

La nuova creazione nello Spirito. «Dopo che si è convertito e riconciliato con Dio, l'ordine esigeva che si invocasse sopra [l’uomo] anche la virtù dello Spirito Santo, affinché chi si converte non solo possa conseguire la purificazione, ma anche possa essere riempito dallo Spirito Santo e, riconciliato totalmente col Padre, essere restituito al posto di figlio» (Origene). «Per questo lo Spirito discese anche sul Figlio di Dio divenuto figlio dell’uomo: con lui si abituava ad abitare nel genere umano; realizzava in essi la volontà di Dio e li rinnovava facendoli passare dall’antichità alla novità di Cristo. Questo Spirito domandò Davide per il genere umano…» (Ireneo). «La grazia scolpisce nei cuori dei fedeli le leggi dello Spirito. Non devono attingere la loro certezza soltanto nelle Scritture d'inchiostro, perché la grazia di Dio scolpisce le leggi dello Spirito e i misteri del cielo anche sulle tavole del cuore» (Pseudo-Macario).

14. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso.

«Dio non pretende dall'uomo che dimostri la compunzione del cuore con lacrime, ma piuttosto si compiace dell'amore che gli si dimostra col sorriso dell'anima. La vera compunzione, dentro il lutto e l'afflizione, nasconde una gioia e una felicità paragonabile al miele dentro un favo» (Climaco).

«Zaccheo scese in fretta dall’albero e lo accolse pieno di gioia» (Lc 19,6).

15. Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. 16. Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia.

17. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.

La forza della testimonianza. «L’uomo pentito guadagnerà la perfezione piena quando avrà convertito qualche altro: Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati» (Gc 5,20). (Cassiodoro).

«La tua lode, perché sono stato creato; la tua lode, perché peccando non sono stato abbandonato; la tua lode, perché sono stato esortato a confessare; la tua lode, perché per essere nella pace sono stato purificato» (Agostino)

«Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un violento. Ma mi è stata usata misericordia» (1 Tm 1,12-13).

18. Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. 19. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

La vera offerta sacrificale. «Il re Manasse peccò così tanto che a lui non sarebbe stata sufficiente per una degna riparazione un digiuno universale, eppure riuscì a sanare le piaghe, per sé inguaribili, con l'umiltà» (Climaco). «Non preparare doni al di fuori di te. Non cercare al di fuori di te un animale da immolare, hai in te di che sacrificare: Sacrificio a Dio è lo spirito contrito» (Agostino).

20. Nella tua bontà fa’ grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme. 21. Allora gradirai i sacrifici legittimi, l’olocausto e l’intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

«Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5). «Ricostruisci le mura, ossia porta alla perfezione i fedeli perché, grazie alla loro santità, Gerusalemme sarà rinnovata» (Remigio) La ricostruzione riguarda la Chiesa, per mezzo della quale il mondo viene reso più bello. O città del grande Re che ti chiami e sei immagine della patria celeste! Nessuno osi dire che sei ristretta in una sola regione perché ha diffuso ovunque dei credenti» (Cassiodoro).


Salmo 56

2 Pietà di me, pietà di me, o Dio, in te si rifugia l’anima mia; all’ombra delle tue ali mi rifugio finché l’insidia sia passata.

«Cristo nella passione dice: Pietà di me, o Dio! Ora il Signore Gesù, che insieme con il Padre ha pietà di te, in te grida: Pietà di me» (Agostino). A nostra volta noi si rifugiamo nel Signore Gesù: «In te si rifugia l’anima mia perché mi hai tanto amato fino a dare la vita per me (Gv 15,13)». «Vedo te, Signore, mentre in croce stendi le tue braccia come due ali: proteggimi all’ombra delle tue ali, perché spero in essa. Il cristiano può sperare soltanto nella passione del Signore. La Chiesa nutre questa speranza finché il mondo passi con tutta la sua iniquità» (Bruno da Asti)

3. Invocherò Dio, l’Altissimo, Dio che fa tutto per me.

«I giusti sono soliti gridare a Dio e invocarlo a gran voce, ma ciò non avviene con clamori esterni, quanto piuttosto per un’eminente potenza dell’anima. Anche quando tacciono, gridano con lo spirito perché lo Spirito stesso intercede presso Dio con gemiti inesprimibili» (Eusebio). Dio che fa tutto per me: «Conta, se sei capace, tutti i benefici di Dio. Ti creò a sua immagine e ti arricchì di vita e di misericordia. “Non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per noi tutti” (Rm 8,32)» (Bruno da Asti).

4. Mandi dal cielo a salvarmi, confonda chi vuole inghiottirmi; Dio mandi il suo amore e la sua fedeltà.

«Che cosa sono amore e fedeltà, se non la Parola di Dio della quale è detto: Mandò la sua parola e li guarì? (Sal 106,20). Questa Parola è chiamata anche luce e, poiché produce sanità e salvezza, è definita misericordia, poiché è al servizio dell’amore del Padre per gli uomini» (Eusebio) «Dio ha mandato il suo amore e la sua fedeltà, cioè Cristo Gesù, suo Figlio. Non dice il salmista che Egli è misericordioso e fedele ma che è la stessa misericordia e fedeltà» (Bruno da Asti).

5. In mezzo a leoni devo coricarmi, infiammati di rabbia contro gli uomini! I loro denti sono lance e frecce, la loro lingua è spada affilata.

Gesù ha affrontato per primo l’ostilità: «Ad una spada appuntita sono assimilabili le grida che dicevano: crocifiggilo, crocifiggilo (Lc 23, 21). Come la spada affilata provoca morte all’istante, così anche quelle grida eseguirono una rapida sentenza di morte» (Cassiodoro). «Non guardare alle mani inermi dei persecutori di Cristo; guarda com'è armata la bocca. Dalla bocca è uscita la spada con cui Cristo è stato ucciso» (Agostino).

6. Innalzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria.

Preghiera di Gesù a Dio Padre: «Innalzati, o Padre, innalzando me. Solleva la mia umanità al di sopra degli angeli e sarai onorato quando per tutta la terra si conoscerà la mia glorificazione» (Bruno C.) Preghiera della Chiesa a Cristo: «Ti sei proteso fino alla mia debolezza, tuttavia innalzati ora fino ai cieli e, dimorando nel Padre, riempi della tua gloria tutta la terra» (Eusebio)

7. Hanno teso una rete ai miei piedi, hanno piegato il mio collo, hanno scavato davanti a me una fossa, ma dentro vi sono caduti.

Come pensiero di Gesù: «I miei oppositori hanno agito contro se stessi e non a mio danno, grazie alla tua protezione, o Padre» (Eusebio). «Perseguitando Cristo, i malvagi non hanno danneggiato Cristo ma se stessi. Non crediate, fratelli, che questo sia accaduto soltanto a loro. Chiunque prepara una fossa per il fratello inevitabilmente vi cade» (Agostino).

8. Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore. Voglio cantare, voglio inneggiare: 9. svegliati, mio cuore, svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora.

«La mia facoltà di pensiero è pronta e tu, allora, manda il tuo Spirito. Quando sarà presenta e abiterà in me, offrirò il mio servizio di culto con la potenza dello spirito» (Eusebio). Come preghiera di Gesù: «Mostra di offrirsi liberamente alla sua passione. Fa capire quanto sia pronto a morire per la salvezza degli uomini. Voglio cantare – dice- ossia annunciare il mio messaggio che è come un canto e un godimento per me e per Dio» (Bruno C.). «La pazienza dei buoni accoglie con cuore pronto la volontà di Dio e si gloria nelle tribolazioni» (Agostino).

10. Ti loderò fra i popoli, Signore, a te canterò inni fra le nazioni:

«Inneggiando a te, Signore, con i salmi, non faccio un favore a te, ma a me. Gli diamo, tuttavia, questo dono: la nostra salvezza che Lui desidera per primo» (Girolamo). Cristo celebra il Padre mediante la voce di lode della Chiesa. «Essa è la voce universale che canta a Dio con cuore devoto fra tutte le genti di tutte le lingue» (Cassiodoro).

11. grande fino ai cieli è il tuo amore e fino alle nubi la tua fedeltà. 12. Innalzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria.

«Amore e fedeltà sono il nostro Salvatore poiché è colmo di misericordia e di fedeltà e in Lui e per mezzo di Lui sono state rivelate a tutte le genti l’amore e la fedeltà di Dio Padre» (Bruno da Asti).


Salmo 62

Il salmista divulga con calore la felicità provata nella comunione intensa col Signore. «Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso»(Ger 20,7).

«È il salmo dei salmi! Le sue parole sono più dolci del miele. Recitandolo, si sente, per la tua grazia, la bocca piena di cose gustose. Bisogna ripeterlo spesso, molto spesso… lasciar cadere, una dopo l’altra, molto dolcemente, le parole di questo salmo, meditandole a lungo…» (De Foucauald).

2O Dio, tu sei il mio Dio,

«La ripetizione del nome mostra l’intensità d’affetto. Dichiara che Dio è suo, per manifestare meglio il suo grande desiderio di Lui» (Cassiodoro). «Il Dio di tutti, per natura, è il mio Dio per grazia» (Remigio)

dall’aurora io ti cerco,

«La mattina, molto presto, Gesù alzatosi uscì e si ritirò in un luogo solitario, ove rimase a pregare» (Mc 1, 35). «Chi ama Dio è bramoso di incontrarlo continuamente e conversare con lui. L’uomo che si allontana da ogni malizia ed è ferito dalla passione per Dio, si volge a Dio fin dal mattino» (Teodoro d’Edessa). «Si veglia per Lui, nella misura in cui si dorme nelle aspirazioni mondane» (Cassiodoro).

«Vigilare, ossia cercarlo, significa ricordarlo sempre, aver sete di Lui, desiderarlo, tendere a lui con una vita retta» (Remigio)

ha sete di te l'anima mia,

«Non ho desiderati i beni del deserto [della terra] ma quelli che si trovano in te e che tu solo possiedi: la pace eterna, la beatitudine senza fine e poiché sono turbato da molte passioni (desiderio, paura dolore e gioia) ho bisogno di molteplici cure» (Remigio).

desidera te la mia carne

«Ti desidera anche la mia carne poiché attende la risurrezione» (Remigio). «Non solo la sua anima si era protesa a Dio, ma anche la sua stessa carne, il suo corpo, in quanto reso casto e purificato dal suo dedicarsi a Dio» (Eusebio). In san Francesco «l'accordo tra spirito e carne appariva così perfetto, che quest'ultima, invece di costituire un ostacolo al primo, lo precedeva nella corsa verso la santità» (Tommaso da C.).

in terra arida, assetata, senz’acqua.

Il deserto può essere l’inaridimento del cuore: «Il mio spirito si è inaridito, perché ha dimenticato di nutrirsi di te, o Signore» (Giovanni della Croce).

Oppure il deserto è l’assenza di ciò che ci distrae da Dio: «Non possiamo comparire davanti a Cristo, se la nostra terra non sarà deserta dai piaceri del peccato» (Massimo di Torino).

3Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria.

«Ti ho contemplato perché tu mi faccia conoscere, sperimentare, la tua potenza e la tua gloria, che sono il tuo Cristo» (Remigio). «Cristo è morto per gli empi e noi siamo giustificati grazie a lui. Mi sono collocato tra i peccatori, per poter vedere la tua potenza e la tua gloria» (Bruno As).

4Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode.

«È un grande dono di Dio venire alla luce ma, poiché la nostra esistenza è tutta piena di ansietà, c’è maggiore speranza nella misericordia di Dio che nella vita» (Ilario). «Dio dona la vita e molti altri doni superiori alla vita stessa, senza i quali tutta la vita umana s’immiserisce» (Bruno As). «La vita che mi hai donato per misericordia, senza mio merito, chiamandoni per grazia, per grazia perdonandomi, giustificandomi gratuitamente, è meglio di quelle vite a cui aspirano gli uomini» (Remigio).

5Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani.

«Promette di offrire una lode riconoscente, molto gradita a Dio, come insegna Gesù nel vangelo dopo aver curato i dieci lebbrosi: Non sono stati guariti dieci? E non fu trovato chi tornasse a rendere lode a Dio, se non questo Samaritano? (Lc 17, 17-18)» (Cassiodoro). «Poiché quella vita santa che mi hai concesso per tua misericordia, è meglio di quanto potevo desiderare, ti benedirò con labbra gioiose» (Remigio)

6Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

«Soltanto le labbra dei santi sono labbra di gioia. Con le parole, con il canto e la testimonianza generano per sé e per altri gioia ed esultanza. Altre labbra, quelle che insegnano soltanto vanità, sporcizia e malvagità non generano gioia ma tristezza» (Bruno As). «Ora mentre sono in terra deserta, ho sete e prego. Finchè dura la sete, si prolunga anche la preghiera. Quando cesserà la sete, cesserà anche la preghiera ma esploderà la lode» (Remigio).

7Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, 8a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

«Quando una passione si impadronisce di noi, ci arrovelliamo per essa, senza quasi pensare ad altro. Se l'amore di Dio penetrasse a fondo il nostro essere, avremmo ininterrottamente il ricordo di lui e avremmo un'orazione continua» (L. Lallemant). «Su di te meditavo, o Dio, ricordando tutti i benefici e come tu sempre sia stato mio aiuto, come tu mi abbia salvato da infinite prove e tratto fuori con le tue stesse ali, cioè con la potenza delle tue azioni provvidenziali» (Eusebio)

9A te si stringe l’anima mia:

«La forza dell’amore fa sì che ci sentiamo uniti a coloro che amiamo, anche se assenti. Il luogo o il tempo non porteranno mai via un affetto radicato. Il salmista si è stretto a Dio, e le lusinghe del mondo o i vizi non potranno sottrargli l’amore verso di lui» (Ilario).

«La Chiesa non dice di essersi avvicinata al Signore ma di aver aderito a lui; questo verbo indica l’essere incollati, per cui chi aderisce a Dio non può più desistere da questo buon proposito, come dice l’apostolo: chi aderisce al Signore, diventa con lui un solo spirito (1 Cor 6, 17)» (Cassiodoro). La nostra adesione a Dio è una vera deificazione: «Quando l’uomo è completamente vuoto di se stesso per Dio e non appartiene che a Dio soltanto, e non vive altro che per Dio, allora è davvero, per grazia, quello che Dio è per natura, e Dio non trova in sé alcuna differenza tra se stesso e quest’uomo» (Eckhart).

la tua destra mi sostiene.

«Quando la tua destra mi sostiene e le comunichi la tua forza, mi fai essere ciò che non ero, sì da poter dire; non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2, 20)» (cf. Ambrogio). «Se vogliamo conoscere il Padre, dobbiamo essere il Figlio» (Echkart). «Non avrei potuto raggiungere in alcun modo una tale altezza, se non mi avesse accolto la tua destra» (Eusebio).


Salmo 64

2. Per te il silenzio è lode, o Dio, in Sion, a te si sciolgono i voti.

«A te conviene l'inno, o Dio. Dove? In Sion. Infatti chiunque avrà cominciato a rinnovarsi, già con il cuore canta in Gerusalemme, come dice l'Apostolo: la nostra vita è nei cieli. Sebbene camminiamo ancora nella carne, noi non viviamo secondo la carne» (Agostino).

3. A te, che ascolti la preghiera, viene ogni mortale.

«Dio, per la forza che opera in noi, ha potere di fare molto di più di quanto chiediamo o immaginiamo». (Ef 3, 20). «Non è mai inopportuno rivolgersi a Dio, è inopportuno non accostarsi a lui continuamente. È sempre opportuno chiedere a Chi desidera dare. Come abbiamo bisogno della respirazione, così anche dell'aiuto di Dio; se vogliamo, facilmente lo attireremo a noi» (Giovanni Crisostomo).

«Consapevole che sarebbe morto, invocava Colui presso il quale sapeva che sarebbe andato dopo questa vita; voleva ora ricevere il perdono per non essere condannato da Lui» (Cassiodoro) «Tutti dovremo comparire davanti al tribunale di Cristo, perché ognuno riceva in base a ciò che avrà compiuto nel corpo, sia in bene che in male (2 Cor 5, 10)».

4. Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri delitti.

«Coloro che erano considerati colpevoli a motivo delle loro azioni, sono assolti per un dono divino. Così Dio divenne propizio al genere umano, quando offrì Cristo per noi, quale sacerdote e vittima» (Cassiodoro). «Dio in Cristo riconciliava il mondo con se stesso, non imputando a loro le loro colpe (2 Cor 5, 19)».

5. Beato chi hai scelto perché ti stia vicino: abiterà nei tuoi atri.

«Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte dell’albero della vita e potranno entrare per le porte della città» (Ap 22, 14). «Dice hai scelto, perché nessuno potesse attribuire questa elezione ai propri meriti, come egli stesso dichiara nel Vangelo: non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi (Gv 15, 16)» (Cassiodoro).

«Dio è molto premuroso di essere sempre accanto all’uomo, e lo istruisce per condurlo a sé, se quello vuole seguirlo. Mai un uomo ha desiderato qualcosa tanto quanto Dio desidera portare l’uomo a conoscerlo. Dio è sempre pronto; noi invece siamo poco pronti; Dio è in noi in casa propria, ma noi siamo in un paese straniero» (Eckhart).

Ci sazieremo dei beni della tua casa, delle cose sacre del tuo tempio.

«All’ora della cena, mandò il suo Servo a dire agli invitati: Venite, è pronto» (Lc 14, 17).

«Quali beni, quali? Forse di frumento, vino, olio, argento o pietre preziose? La pienezza che aspettiamo da Dio non sarà altro che pienezza di Dio. Ma chi comprenderà l'immensa dolcezza che è espressa in questi brevi parole: Dio sarà tutto in tutti?» (Bernardo). «Riceviamo anche ora i beni della casa di Dio, quali ci vengono suggeriti dall’apostolo: alcuni ricevono una parola di sapienza, altri una parola di scienza, altri la fede nel medesimo Spirito, altri il dono delle guarigioni (1 Cor 12, 8-10). Attingeremo secondo la nostra misura, per quanto possiamo cogliere: a ciascuno è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo (Ef 4, 7)» (Cassiodoro)

6. Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, fiducia degli estremi confini della terra e dei mari più lontani. 7. Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza. 8. Tu plachi il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti, il tumulto dei popoli.

«Il Signore disse loro: Perché avete paura, uomini di poca fede?. Quindi levatosi sgridò i venti e il mare e si fece grande bonaccia» (Mt 8, 26). «Il mare è figura del mondo presente, ove gli uomini, con le loro cupidigie perverse e disordinate, divengono come i pesci che si divorano a vicenda» (Agostino).

«Si allude alla discesa del Dio Verbo e poi alla rovina delle potenze occulte [le divinità demoniache]. E chi, osservando quell’esaltarsi di principi che si succedono nel tempo, quelle insurrezioni contro le Chiese di Dio, non chiamerebbe tutto questo mare burrascoso. E tutto ciò il Salvatore sa sempre umiliarlo con un solo cenno» (Eusebio).

9. Gli abitanti degli estremi confini sono presi da timore davanti ai tuoi segni: tu fai gridare di gioia le soglie dell’oriente e dell’occidente.

«In tutta la terra nelle Chiese di Dio, per l’uscire mattutino del sole e nelle ore serali, sono state stabiliti inni e lodi, veramente delizie per Dio. È un segno della sua potenza. Sono delizie di Dio gli inni che dovunque vengono elevati nelle sue chiese, nelle ore mattutine e vespertine» (Eusebio).

10. Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi di ricchezze.

«Nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi confermerà sino alla fine (1 Cor 1,6-9)».

«Hai mandato le tue nubi, è venuta la pioggia della predicazione della verità, e la terra si è inebriata. L'hai colmata di ogni ricchezza» (Agostino).

Il fiume di Dio è gonfio di acque;

«La misericordia del Signore è paragonata giustamente ad un fiume in piena. Il fiume di Dio è sempre in piena, sempre uguale a sé, e di esso si dice: l’impeto del fiume rallegra la città di Dio (Sal 45, 5)» (Cassiodoro).

«Chi avrò attinto all’acqua che gli darò, non avrà mai sete e diverrà in lui fonte d’acqua che fa salire alla vita eterna (Gv 4, 13-14)». «Che cosa è il fiume di Dio? È il popolo di Dio. Venne per primo ricolmato un popolo, attraverso il quale è stato poi irrigato il resto della terra» (Agostino).

tu prepari il frumento per gli uomini.

«Tutto ciò che i campi producono ci viene elargito dalla provvidenza divina. L’umana ragione non basterebbe, se le semine e le irrigazioni non fossero incrementate dall’azione potente del Signore» (Leone Magno). «Il Signore darà se stesso come pane. Darà il cibo celeste, e distribuirà la multiforme grazia dello Spirito. Noi non sappiamo che cosa ci convenga chiedere: ma egli, prevenendoci, largisce ciò che serve per la vita eterna» (Cirillo Alessandrino).

Così prepari la terra: 11. Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

«Dio che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia» (2 Cor 9, 10). «Come al sopraggiungere della pioggia di Elia, la terra produsse ogni alimento, così anche, al sopraggiungere del lavacro di Cristo, l'anima ha prodotto ogni giustizia. Come allora le fonti delle piogge irrigarono la terra, così anche il fonte del battesimo irriga il genere umano» (Massimo di Torino).

«Vuoi che ti esponga anche i nomi di questi alberi all’interno di noi? Un albero si chiama giustizia, un altro prudenza, un altro fortezza, un altro ha il nome di temperanza. Una volta accolta la pioggia della parola di Dio, anche gli alberi piantati nello spazio del nostro cuore, porteranno frutto rigoglioso e di buon odore» (Origene).

12Coroni l’anno con i tuoi benefici, i tuoi solchi stillano abbondanza.

«Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene» (2 Cor 9, 3). Qual è l'anno che il Signore colma coi suoi benefici? «Il Salvatore è venuto ad annunciare l’anno del Signore e il giorno della retribuzione. Questo giorno è il secolo futuro che verrà; avrà una corona benedetta, cioè l’intero coro dei santi» (Eusebio).

13. Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza. 14. I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di messi: gridano e cantano di gioia!

Il salmista parla dell’esperienza della gioia: «L’animo dei santi, guidato dallo Spirito, deve essere nutrito nel godimento e nella gioia, secondo quanto è scritto nel Cantico dei Cantici: mangiate e bevete, miei cari, inebriatevi» (Cirillo Alessandrino). «Nella futura risurrezione tutti i santi si rallegreranno con una gioia che esplode nell’inno» (Cassiodoro).


Salmo 66

2Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

«Ogni giorno noi preghiamo per le necessità del mondo intero» (Giovanni Crisostomo). «Queste parole non hanno soltanto un senso materiale: Benedetto Dio che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. Crescano e siano colmati coloro che sono celesti in Cristo» (Ilario).

su di noi faccia splendere il suo volto; 3perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti.

«Dio faccia splendere su di noi la sua immagine, il Figlio, e ci renda splendenti» (Girolamo). «Mandi un raggio della tua sapienza, respinga le nostre tenebre e risplenda in noi la tua immagine» (Remigio).

«Gli apostoli sono inadeguati se non sono illuminati, se non irradiano lo splendore del volto del Signore. Gli stessi apostoli sono luce del mondo: sono illuminati dalla luce per essere luce a loro volta» (Ilario)

4Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

«La bontà di Dio sempre ha provveduto a tutto il genere umano. Nessuno di quelli che periscono può addurre come scusa che gli è stata negata la luce della verità e nessuno può gloriarsi della sua giustizia» (Prospero)

5Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.

6Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

«Cantate il cantico nuovo in tutte le genti. Il cantico nuovo non appartiene ad una fazione. Chi canta in una fazione e crea divisione, canta una canzone vecchia, canta roba vecchia» (Agostino). «Ti lodino i popoli, o Dio; confessino la loro iniquità e la tua grazia, si accusino e ti lodino, riprovino se stessi e ti glorifichino» (Remigio)

7La terra ha dato il suo frutto. Ci benedica Dio, il nostro Dio, 8ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.

«Dio non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori» (At 14, 15 e 17). «Il primo uomo non ha dato il suo frutto, cioè non ha esibito l’obbedienza, ma il secondo uomo, quello celeste, obbediente fino alla morte diede il suo frutto. Ora gli uomini rinnovati che operano il bene per amore del bene e non per per timore della pena, sono la terra che offre il suo frutto» (Remigio). «Ci benedica Dio: ci giustifichi con la sua grazia, moltiplichi la nostra virtù e ci renda numerosi» (Remigio).

Salmo 76

Salmo 79

2Tu, pastore d’Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Seduto sui cherubini, risplendi 3davanti a Efraim, Beniamino e Manasse.

«Tu, o Signore Gesù, che sei già conosciuto dagli angeli, manifestati anche agli uomini» (Bruno Cert.). «Se il cherubino è il trono di Dio, ascolta cosa dice la Scrittura: L'anima del giusto è la sede della sapienza (Sap 7,28)» (Agostino).

Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci.

«I prodigi che un tempo hai compiuto, liberando il popolo dall’Egitto. Aprendo il mare e la roccia, rinnovali ancora e compi nella Chiesa tutte le meraviglie d’un tempo» (Bruno Cert.). «Nel primo avvento il Signore non ha rivestito la sua potenza perché venne in umiltà, come un servo. Nel secondo avvento, invece, risveglierà la sua potenza e verrà in maestà. Già ci salvò liberandoci da satana, ci libererà in futuro da ogni male e ci donerà la gioia della beatitudine eterna» (Bruno da Asti).

4O Dio, fa’ che ritorniamo, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

«Mostra il tuo volto, ossia il tuo Figlio, grazie al quale verrai conosciuto» (Bruno Cert.). «Noi ti abbiamo voltato le spalle, e se tu non ci volgi, noi non ci volgeremo a te. Illumina il tuo volto, e saremo salvi. Forse che egli ha la faccia oscura? No, ma volle coprirla con la nube della carne e, per così dire, col velo della debolezza» (Agostino). «Solo i credenti hanno visto la sua gloria, hanno visto splendere il suo volto» (Bruno da Asti).

5Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo?

Diciamo che il Signore si sdegna con noi, quando ci sembra di non essere ascoltati. «Tu, Signore, ti adiri, ma come padre che corregge, non come giudice che condanna» (Agostino).

6Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza.

«Pane di lacrime sono le sofferenze che accadono ai giusti, ma Egli non permette che siamo esposti ad una prova superiore alle nostre forze» (Bruno da Asti). «Nessuna tentazione, superiore alle forze umane, vi ha sorpresi; Dio non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne» (1 Cor 10,13). «Questa è la misura: che tu ne esca ravveduto, non schiacciato» (Agostino).

7Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini e i nostri nemici ridono di noi. 8Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Il giusto viene osteggiato e deriso. «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni» (Sap 2,12).

9Hai sradicato una vite dall’Egitto, hai scacciato le genti e l’hai trapiantata. 10Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici ed essa ha riempito la terra. 11La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i cedri più alti. 12Ha esteso i suoi tralci fino al mare, arrivavano al fiume i suoi germogli.

«Annuncia la fondazione della Chiesa» (Bruno da Asti). La vite rigogliosa: «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto» (Gv 15,5). «Questa vigna, per opera degli apostoli, da Gerusalemme si è estesa in tutto il mondo» (Cassiodoro). [Estensione d’Israele: Dt 11,24]

13Perché hai aperto brecce nella sua cinta e ne fa vendemmia ogni passante? 14La devasta il cinghiale del bosco e vi pascolano le bestie della campagna.

I devastatori sono gli avversari della fede ma anche i credenti quando cadono in peccato.

15Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, 16proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. 17È stata data alle fiamme, è stata recisa: essi periranno alla minaccia del tuo volto.

Ora, dopo la Pasqua del Signore, viviamo un tempo di grazia. «Ecco, ora, il momento favorevole. Ecco, ora, il giorno della salvezza» (2 Cor 6,2). «Questo figlio dell’uomo è il nostro Salvatore. Su di lui viene edificata la Chiesa e “nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo”» (1 Cor 3, 11). Il figlio dell’uomo reso forte «è Cristo Signore, confermato davanti agli uomini quando risuonò per lui la voce del Padre: “Questi è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo” (Mt 3,17)» (Cassiodoro).

18Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

«Il salmista, a nome di tutti, chiede a Dio di proteggere con la sua potenza il Figlio della Vergine, il nostro Salvatore. Che Egli ci pascoli e ci conduca alla sua sequela, ci preceda e ci guidi. Chiede che noi non ci separiamo da lui» (Bruno da Asti).

19Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. 20Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

«Il salmista vede che non possiamo essere salvati se non per mezzo di Cristo; nessuno può essere salvato se non crede in Cristo. Per questo continua a ripetere la stessa invocazione: che Egli venga, si mostri a noi, converta il mondo a Lui e saremo salvi» (Bruno da Asti). «Noi eravamo morti quando eravamo immersi nelle cose terrene; eravamo morti quando portavamo l'immagine dell'uomo terreno. Tu ci darai la vita. Ci rinnoverai, ci darai la vita dell'uomo interiore. E invocheremo il tuo nome, cioè ti ameremo. Allora tu sarai la nostra dolcezza, tu che sei il perdono dei nostri peccati. Tu sarai tutto intero il premio dei giustificati» (Agostino).


Salmo 80

2Esultate in Dio, nostra forza, acclamate il Dio di Giacobbe! 3Intonate il canto e suonate il tamburello, la cetra melodiosa con l’arpa.

«La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). «Non bastano le parole, bisogna danzare per un’immensa e inesprimibile letizia. Il salmista insegna ai fedeli che sono nel gaudio a ringraziare il Signore e a cantare del tutto liberi da ansietà» (Cassiodoro). «Non compiacetevi delle cose della terra, ma esultate nella gloria di Dio, nelle cose che lo riguardano. Non abbiate timore per il fatto che vi sentite insufficienti nella lode, perché Egli è il nostro aiuto e ci insegnerà come esultare. Non esultate soltanto un poco ma gioite a motivo di un sentimento profondo tale da non poter essere espresso» (Bruno Cert.).

4Suonate il corno nel novilunio, nel plenilunio, nostro giorno di festa.

«Israele doveva celebrare soprattutto nel tempo della luna nuova, la quale prefigura la Chiesa. Celebriamo in quel novilunio [di Cristo] nel quale le cose vecchie sono passate e sono sorte le nuove (cf. 2 Cor 5,17)» (Bruno da Asti).

5Questo è un decreto per Israele, un giudizio del Dio di Giacobbe, 6una testimonianza data a Giuseppe, quando usciva dal paese d’Egitto.

Il nostro Esodo corrisponde al Battesimo: «Il tragitto attraverso il mare significava il sacramento del battesimo e gli egiziani inseguitori la quantità dei peccati commessi. Gli egiziani inseguono, premono; i peccati incombono, ma fino all'acqua. Perché temi di venire al battesimo di Cristo, di traversare il mar Rosso? E che significa "rosso"? Consacrato dal sangue del Signore» (Agostino).

Un linguaggio mai inteso io sento:

«Quando avrai passato il mare, quando il Signore ti avrà tratto fuori dai tuoi delitti con mano potente, allora comprenderai i misteri che non conoscevi. Udrai una lingua che non conoscevi; una lingua che ora riconoscono e odono, coloro che l'hanno percepita» (Agostino). «Il fedele, mediante la fede e il battesimo, esce dalla terra d’Egitto, ossia dall’afflizione e dall’ignoranza. Allora impara dalla Sapienza che lo ispira interiormente una lingua sconosciuta, uno stile di vita che prima non aveva appreso. Ciò è stato manifestato dall’antico popolo: mentre era in Egitto, non ricevette la Legge, ma quando emigrò da là e attraversò il mare, allora la ricevette dal Signore» (Bruno Cert.).

7«Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta.

«Il Signore toglie dalle spalle dei cristiani il cumulo pesante dei peccati» (Cassiodoro). «Il Signore ci liberò da ogni peso quando ci disse: “Venite a me voi che siete affaticati ed oppressi e io vi ristorerò”» (Mt 11,28) (Bruno da Asti).

8Hai gridato a me nell’angoscia e io ti ho liberato; nascosto nei tuoni ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.

«Ti ho aiutato nel tempo della tristezza prima del battesimo quando eri oppresso dal peso della colpa. Ti ho aiutato nel giorno tempestoso della prova, quando, a motivo della cattiva abitudine, eri ancora agitato dai peccati. Mi hai pregato di aiutarti e ti ho esaudito» (Bruno Cert.). La tempesta con tuoni «indica una calamità improvvisa, come quella che investì Giobbe, il quale ignorava il motivo di tanta sofferenza. Anche i martiri l’hanno dovuta sopportare» (Bruno da Asti).

9Ascolta, popolo mio:

«Ascolta, popolo mio, assemblea di uomini perversi che dovreste essere mio popolo da quando hai pronunciato le promesse battesimali, ascolta quanto ti chiedo, ascoltami per obbedire» (Bruno Cert.). «Sii devota alla Parola di Dio. Accoglila nel tuo cuore come un unguento prezioso, seguendo l’esempio di Maria. Il Signore accoglie le parole che gli rivolgiamo nelle preghiere, nella misura nella quale accogliamo quelle che Egli ci rivolge nella predicazione» (de Sales).

contro di te voglio testimoniare.

«Se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con spirito di dolcezza. Portate gli uni i pesi degli altri» (Gal 6,1-2). «Dovresti ascoltarmi a motivo dei benefici che ti ha fatto» (Bruno Cert.).

Israele, se tu mi ascoltassi! 10Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo e non prostrarti a un dio straniero.

«Quanti sono i vizi che abbiamo, quanti i peccati, altrettanti sono gli dei di oggi che abbiamo. Mi sono adirato: l'ira è per me un dio. L'avaro ha per Dio l'oro. Ciò che ciascuno brama e adora, questo è per lui anche un dio» (Origene) «Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne» (Gal 5,16)

11Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto:

«Ti ho tirato fuori dall’Egitto, ossia dall’angoscia e dalla tenebra che eri diventato, a partire da Adamo» (Bruno Cert.).

apri la tua bocca, la voglio riempire.

«Apri la bocca, dilata il tuo cuore con il desiderio di bene e lo colmerò di virtù. La virtù è il cibo dell’anima» (Bruno Cert.). «Il giusto vive là: la sua dimora è il pensiero divino. Crede che in ogni istante questo Padre gli comunica il suo Spirito, la sua vita. Cerca di volgersi verso il Padre, come il Padre è rivolto verso di lui. Quest’unione è pregustazione della vita eterna» (A. Guillerand). «A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell’acqua della vita (Ap 21,6)».

12Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito: 13l’ho abbandonato alla durezza del suo cuore. Seguano pure i loro progetti!

«Poiché non ritennero di conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne» (Rm 1,28). «Chiunque si nutre della parola di Cristo, non cerca cibo terreno [ossia di soddisfare i desideri dell’egoismo]. Non può desiderare il pane del mondo chi si ristora con il pane del Salvatore. Il Signore, infatti ha un suo pane, anzi il Salvatore stesso è pane» (Massimo di Torino).

14Se il mio popolo mi ascoltasse! Se Israele camminasse per le mie vie!

15Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari volgerei la mia mano; 16quelli che odiano il Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre.

Gli uomini che vivono nel male sono i peggiori nemici di se stessi: «Essi stessi sono diventati i peggiori nemici. In qual modo? Voi vi lamentate dei vostri nemici; ma voi che cosa siete?» (Agostino)

17Lo nutrirei con fiore di frumento, lo sazierei con miele dalla roccia».

«Al vincitore darò la manna nascosta…» (Ap 2,17). «La Sacra Scrittura è come fiore di frumento; per qualcuno è un alimento troppo duro, ma altri l’assumono come pane tenero. Raccolsero miele dalla Roccia i fedeli che meritarono di ascoltare parole di vita dal petto del Salvatore» (Bruno da Asti).

«Il miele è la sapienza e, fra i cibi del cuore, essa tiene il primato in dolcezza. Quanti anche oggi assaporano il godimento della sua parola, della conoscenza dei suoi misteri, della spiegazione delle sue parabole! Quanti si saziano con questo miele, e gridano e dicono: "È dolce"! Aggiungono: Non c'è niente di meglio! Tuttavia, come nemici del Signore, poi, hanno mentito a lui» (Agostino).


Salmo 84

2Sei stato buono, Signore, con la tua terra, hai ristabilito la sorte di Giacobbe. 3Hai perdonato la colpa del tuo popolo, hai coperto ogni loro peccato. 4Hai posto fine a tutta la tua collera, ti sei distolto dalla tua ira ardente.

«Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo»(Rm 5, 1-5). «Si annuncia ciò che avverrà per tutta la terra ed è ciò che si è compiuto con la venuta del nostro Salvatore» (Eusebio). «La tua terra: benché abbia prodotto rovi e spine, essa tuttavia è tua creatura e per questo fu salvata»(Girolamo).

«Dio ha messo fine all’ira e allo sdegno, meritati prima dagli abitanti della terra, essendo stati suoi nemici a motivo delle loro enormi iniquità. Ma Egli in Cristo ha riconciliato a sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe (2 Cor 5, 19)» (Eusebio). «Ha ricoperto l’iniquità con la giustizia, hai ricoperto l’impudicizia con la castità, hai ricoperto il lerciume con il candore» (Girolamo).

5Ritorna a noi, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi. 6Forse per sempre sarai adirato con noi, di generazione in generazione riverserai la tua ira? 7Non tornerai tu a ridarci la vita, perché in te gioisca il tuo popolo?

«Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; che semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna» (Gal 6, 7-8).

«Nella storia umana ci sono state due generazioni: l’una da Adamo a Cristo, l’altra, contrassegnata dal battesimo, si propaga sino alla fine del mondo. Visto che giustamente Dio si era adirato con la prima a causa della sua ostinazione, chiede che non faccia altrettanto anche la seconda. Sebbene non possa essere immune da peccato, essa desidera ripulirsi dalla colpa col battesimo e la purificazione della confessione» (Cassiodoro).

8Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

«La misericordia del Padre è il Signore Salvatore» (Cassiodoro).

9Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia.

«Ho visto le sue vie, ma io lo guarirò, lo guiderò, gli concederò conforto. Pace, pace a chi è lontano e a chi è vicino, dice il Signore. Io lo guarirò» (Is 57, 18-19). Dio quando parla in noi? «Ciò avviene quando il Figlio di Dio promette di venire insieme al Padre e di prendere dimora presso di noi, e quando così si esprime: Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi» (Cassiano)

10Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.

«Un tempo abitazione della giustizia e della pace era il cielo, ma ora anche la terra, poiché è sulla terra la misericordia di Dio» (Eusebio).

11 Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. 12Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.

«La Giustizia ha guardato dal cielo. Era giusto, infatti, che il Salvatore avesse pietà del suo popolo. È giusto che un vasaio senta misericordia delle proprie opere, che un pastore senta misericordia del proprio gregge. Noi siamo il suo popolo, noi siamo le sue creature. Per questo, quindi, è germogliato dalla terra e ha guardato dal cielo, per dare compimento alla salvezza» (Girolamo)

13Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; 14giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.

«Venga la pioggia divina, e il seme che è stato sparso produca i suoi frutti! Là, dove noi non arriviamo e mentre noi ce ne stiamo riposando tranquilli o badiamo ad altre occupazioni, venga Iddio a far crescere le sementi che abbiamo sparse; di modo che, riscontrando in seguito i vostri costumi divenuti migliori, possiamo anche rallegrarci del frutto» (Agostino).


Salmo 85

Signore, tendi l’orecchio, rispondimi, perché io sono povero e misero. 2Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. 3Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. 4Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia. 5Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca. 6Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche. 7Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido perché tu mi rispondi. 8Fra gli dèi nessuno è come te, Signore, e non c’è nulla come le tue opere. 9Tutte le genti che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, Signore, per dare gloria al tuo nome. 10Grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio. 11Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; tieni unito il mio cuore, perché tema il tuo nome. 12Ti loderò, Signore, mio Dio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome per sempre, 13perché grande con me è la tua misericordia: hai liberato la mia vita dal profondo degli inferi. 14O Dio, gli arroganti contro di me sono insorti e una banda di prepotenti insidia la mia vita, non pongono te davanti ai loro occhi. 15Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, 16volgiti a me e abbi pietà: dona al tuo servo la tua forza, salva il figlio della tua serva. 17Dammi un segno di bontà; vedano quelli che mi odiano e si vergognino, perché tu, Signore, mi aiuti e mi consoli.


Salmo 86

Sui monti santi egli l’ha fondata;

«Vidi la Città santa, la nuova Gerusalemme, discesa dal cielo, da presso Dio…» (Ap 21,2). «Questi monti santi saranno i cieli dei cieli, dove sussiste la grande collettività della città di Dio. Di tale grande città, è immagine la Chiesa, la quale è sulla terra ma i suoi sostegni e fondamenti si trovano in questi monti santi. Qui presso di noi ci sono gli ingressi che introducono a quella città celeste» (Eusebio).

«Sì, Dio ha fondato Sion; in essa si rifugiano gli oppressi del suo popolo» (Is 14, 32).

2 il Signore ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe.

L'uomo pacificato è il luogo d’abitazione preferito da Dio: «Volendo indicarci il luogo nel quale il Signore vive nella sua felicità, dichiara: la sua dimora è collocata nella pace. Non nei conflitti dei vizi, ma nella pace della castità e nella serenità del cuore. Ne deriva così che le porte di Sion sono preferite a tutte le tende di Giacobbe» (Cassiano).

3Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!

Le cose mirabili realizzate dal Signore nella Chiesa sono i doni dello Spirito che la rendono simile a Lui: «Comprendi ciò che si riversa nei cuori dei fedeli e quale sia il segno di tale effusione? È proprio lo Spirito Santo. Ne è segno il desiderio di povertà in umiltà, l'amore integro e genuino verso Dio e il prossimo, la gioia del cuore e l'esultanza in Dio, fervida potenza di preghiera. Davvero di te si dicono cose gloriose, città di Dio» (Callisto Patriarca).

4Iscriverò Raab e Babilonia fra quelli che mi riconoscono; ecco Filistea, Tiro ed Etiopia: là costui è nato. 5Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro in essa sono nati e lui, l’Altissimo, la mantiene salda». 6Il Signore registrerà nel libro dei popoli: «Là costui è nato».

«Dentro di te, Gerusalemme, non c’è soltanto il popolo dei giudei, ma ci sono tutte le genti, delle quali nomina alcune per intenderle tutte. C’è una sola città santa, Gerusalemme, e un’unica città perversa: Babilonia. Da lì si passa a Gerusalemme» (Agostino). «In quel giorno ci sarà una strada dall’Egitto verso l’Assiria; l’Assiro andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria; gli Egiziani serviranno il Signore insieme con gli Assiri. In quel giorno Israele sarà il terzo con l’Egitto e l’Assiria, una benedizione in mezzo alla terra. Li benedirà il Signore degli eserciti: "Benedetto sia l’Egiziano mio popolo, l’Assiro opera delle mie mani e Israele mia eredità"» (19, 23-25).

7E danzando canteranno: «Sono in te tutte le mie sorgenti».

Gesù Signore, il cittadino più ragguardevole di quella città santa, è il principio di questa nuova umanità: «Tutti costoro sono nati nella città di Dio grazie alla nascita di quell’Uomo che in essa è stato generato, del Signore che là è stato partorito. È solo per questa ragione che si profetizza tutta quella comune festa e danza» (Eusebio). «La gioia nello Spirito Santo, nella pienezza dell'amore, produce un certo effetto di beatitudine che supera ogni gioia, in quella città di Dio di cui si legge nel salmo» (Gugliemo di saint-Thierry).


Salmo 89

Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

«Al posto di rifugio, l'ebraico porta maon, termine che dà più il senso di dimora che di rifugio. Uno che si trova in pieno uragano cerca rifugio sotto un tetto; un viandante cerca un po’ d'ombra che lo ristori. Così l'uomo, fin dal primo momento che è stato creato, si rivolge a Dio perché lo aiuti. Se è stato creato, lo deve a un suo dono gratuito. Se riesce a tenersi in vita, lo deve alla sua misericordia; senza di lui non può compiere nessuna opera buona» (Girolamo).

2Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

«Dio ha detto: Io sono Colui che è e non muta mai la propria natura. Noi invece scorriamo via al modo di un torrente. Il Signore che permane si fa rifugio di quanti sperano in lui. La Scrittura ci esorta a non sperare in altri che in Dio, e a rifugiarci in lui in ogni occasione, in ogni giorno, in ogni ora e per ogni nostra azione, ma soprattutto nei tempi di sventura» (Eusebio). «La nostra gloria e la nostra gioia saranno proprio di avere un Padre che ci sorpassa all’infinito. Noi gioiremo così di ciò che non comprenderemo; esulteremo di non comprendere» (A. Guillerand).

3Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». 4Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.

«Io sono là sull’orlo di un abisso senza fondo; non vi posso penetrare che con gli occhi chiusi e l’anima adorante. Tu allora doni a questi occhi chiusi una luce nuova che è la tua propria luce, la Luce dell’amore, e che illumina questa vita misteriosa» (A. Guillerand).

5Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia; 6al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca.

«Poiché il Padre conosceva che siamo erba e possiamo solo per un po' di tempo fiorire, egli ha inviato a noi il suo Verbo, ed il suo Verbo, che rimane in eterno, l'ha costituito fratello di quell'erba che non rimane in eterno. Non deve sorprenderti il fatto che sarai partecipe della sua eternità: egli stesso si è fatto per primo partecipe dell'erba di cui sei fatto. Potrà forse negarti quel che per te è infinitamente sublime, se da te ha preso quel che era tanto umile?» (Agostino). «Che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare (Gc 4, 14)».

7Sì, siamo distrutti dalla tua ira, atterriti dal tuo furore! 8Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri segreti alla luce del tuo volto. 9Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua collera, consumiamo i nostri anni come un soffio. 10Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, e il loro agitarsi è fatica e delusione; passano presto e noi voliamo via.

«Non è che Dio, adirato, si vendichi, ma sono quelli che subiscono le pene che hanno l'impressione che sia così. Solo a noi succede di far delle cose spinti da passionalità; lui invece le fa giudicando secondo verità» (Girolamo). «Giustizia e amore non sono due realtà differenti, ma solo due idee distinte che si congiungono nella stessa e unica realtà: l’amore. Amare è volere il bene e non soltanto il piacere di quelli che si amano. Un Padre contrasta i capricci, dirige e disciplina le energie, tronca gli impulsi sragionevoli, costruisce nel bambino un uomo» (A. Guillerand).

11Chi conosce l’impeto della tua ira e, nel timore di te, la tua collera? 12Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. 13Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi!

«Andiamo in cerca di possedimenti, ci procuriamo ricchezze, generiamo figli, ci affatichiamo, ci montiamo la testa come se fossimo dei re e non ci rendiamo conto che stiamo tessendo una tela di ragno» (Origene). «Ogni bontà finita viene dalla tua Bontà infinita. Mi attirano, vorrei impadronirmene, le rincorro e mi esaurisco in questi inseguimenti. Però sei Tu che cerco e desidero»(A. Guillerand).

14Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. 15Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male. 16Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e il tuo splendore ai loro figli. 17Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda.

«Se noi attribuissimo al nostro libero arbitrio il raggiungimento delle virtù e l'esecuzione dei precetti divini, come ricorreremmo a questa preghiera: rinsalda l'opera delle nostre mani?» (Cassiano)


Salmo 83

2Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! 3L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.

«I fedeli che ne sono degni, ricevono già da ora la caparra e l'anticipo della letizia nello Spirito, alla quale, nella luce eterna, partecipano i santi nel regno di Cristo…» (Macario).

Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.

«Quando lo spirito comincia a riformarsi secondo l'immagine del suo Creatore, ben presto pure la carne rifiorisce e prende a conformarsi spontaneamente allo spirito; non di rado, si sforza di precedere lo spirito che la governa» (Guglielmo di Saint-Thierry).

4Anche il passero trova una casa e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.

«La solitudine di cui l'anima viveva prima consisteva nel volersi privare, per amore dello Sposo, di tutti i beni di questo mondo. Questa solitudine ora è suo riposo e sollievo perché l'ha acquistata pienamente in Dio. Tale è il senso spirituale di quanto afferma Davide: Anche il passero trova la casa, cioè l'anima stabilisce la sua dimora in Dio, che soddisfa tutte le sue aspirazioni» (Giovanni della Croce).

5Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi.

«I santi saranno nel loro Creatore come i pesci nel mare: bevono sempre a sazietà senza stancarsi e far diminuire l’acqua» (Margherita d’Oyngt).

6Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio e ha le tue vie nel suo cuore. 7Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente; anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni.

«Ogni cristiano può diventare un contemplativo. Niente s’oppone se c’è una volontà seria di unirsi a Dio. Non occorre nemmeno usare mezzi difficili. Sii certo che tu puoi salire tutta la scala delle ascensioni fino alla più grande perfezione» (F. Pollien).

8Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion.

«I pellegrini compiono il loro cammino, rafforzandosi di giorno in giorno, in modo da progredire di continuo, come dice l’apostolo: veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria (2 Cor 3, 18)» (Eusebio).

9Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe. 10Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato.

Può essere una preghiera per il sommo sacerdote o addirittura una richiesta perché Dio mandi finalmente l’Unto escatologico (cf. Dn 9,25).

11Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa; stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

12Perché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina nell’integrità. 13Signore degli eserciti, beato l’uomo che in te confida.

«Quando l’uomo, slanciandosi verso Dio, aspira ad una più intima unione con Lui, si espone agli infuocati dardi spirituali del Sole divino e, come stoppa esposta ai raggi solari, viene accesa dal fuoco disceso dal cielo» (Ugo de Balma).


Salmo 84

2Sei stato buono, Signore, con la tua terra, hai ristabilito la sorte di Giacobbe. 3Hai perdonato la colpa del tuo popolo, hai coperto ogni loro peccato. 4Hai posto fine a tutta la tua collera, ti sei distolto dalla tua ira ardente.

«Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo»(Rm 5, 1-5). «Si annuncia ciò che avverrà per tutta la terra ed è ciò che si è compiuto con la venuta del nostro Salvatore» (Eusebio). «La tua terra: benché abbia prodotto rovi e spine, essa tuttavia è tua creatura e per questo fu salvata»(Girolamo).

«Dio ha messo fine all’ira e allo sdegno, meritati prima dagli abitanti della terra, essendo stati suoi nemici a motivo delle loro enormi iniquità. Ma Egli in Cristo ha riconciliato a sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe (2 Cor 5, 19)» (Eusebio). «Ha ricoperto l’iniquità con la giustizia, hai ricoperto l’impudicizia con la castità, hai ricoperto il lerciume con il candore» (Girolamo).

5Ritorna a noi, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi. 6Forse per sempre sarai adirato con noi, di generazione in generazione riverserai la tua ira? 7Non tornerai tu a ridarci la vita, perché in te gioisca il tuo popolo?

«Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; che semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna» (Gal 6, 7-8).

«Nella storia umana ci sono state due generazioni: l’una da Adamo a Cristo, l’altra, contrassegnata dal battesimo, si propaga sino alla fine del mondo. Visto che giustamente Dio si era adirato con la prima a causa della sua ostinazione, chiede che non faccia altrettanto anche la seconda. Sebbene non possa essere immune da peccato, essa desidera ripulirsi dalla colpa col battesimo e la purificazione della confessione» (Cassiodoro).

8Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

«La misericordia del Padre è il Signore Salvatore» (Cassiodoro).

9Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia.

«Ho visto le sue vie, ma io lo guarirò, lo guiderò, gli concederò conforto. Pace, pace a chi è lontano e a chi è vicino, dice il Signore. Io lo guarirò» (Is 57, 18-19). Dio quando parla in noi? «Ciò avviene quando il Figlio di Dio promette di venire insieme al Padre e di prendere dimora presso di noi, e quando così si esprime: Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi» (Cassiano)

10Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.

«Un tempo abitazione della giustizia e della pace era il cielo, ma ora anche la terra, poiché è sulla terra la misericordia di Dio» (Eusebio).

11 Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. 12Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.

«La Giustizia ha guardato dal cielo. Era giusto, infatti, che il Salvatore avesse pietà del suo popolo. È giusto che un vasaio senta misericordia delle proprie opere, che un pastore senta misericordia del proprio gregge. Noi siamo il suo popolo, noi siamo le sue creature. Per questo, quindi, è germogliato dalla terra e ha guardato dal cielo, per dare compimento alla salvezza» (Girolamo)

13Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; 14giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.

«Venga la pioggia divina, e il seme che è stato sparso produca i suoi frutti! Là, dove noi non arriviamo e mentre noi ce ne stiamo riposando tranquilli o badiamo ad altre occupazioni, venga Iddio a far crescere le sementi che abbiamo sparse; di modo che, riscontrando in seguito i vostri costumi divenuti migliori, possiamo anche rallegrarci del frutto» (Agostino).


Salmo 91

2È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo,

«È la Chiesa ad innalzare la lode, pena di gioia per l’opera di Dio e per tutti i suoi doni. È bello rendere grazie a Dio affinché tutti possano udire. In un altro passo si dice: Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Sion! (Is 40,9)» (Bruno da Asti).

3annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte,

«Restate saldi nella fede, sovrabbondando nel rendimento di grazie» (Col 2,7). «Dobbiamo celebrare sempre. Dio ha creato il mondo ma poi lo ha anche redento, un’opera maggiore della prima. Lodiamo Dio per la creazione e ancora di più per la redenzione, per mezzo della quale abbiamo conosciuto la misericordia e la fedeltà di Dio» (Bruno da Asti).

4sulle dieci corde e sull’arpa, con arie sulla cetra.

La lode di Dio presuppone una vita integra. «Non vi può essere cetra se manca una corda sola. Che cosa ti giova avere sei corde sane e una spezzata? Se mancherà anche una corda sola, il suono della cetra non potrà risultare perfetto» (Agostino).

5Perché mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l’opera delle tue mani.

«Il nostro essere, in ogni istante, ha per base, per sostanza, l'amore che Dio ci porta» (S. Weil). «La Chiesa non attribuisce alle forze dell’uomo ciò che ha conseguito per un dono della generosità divina. Esulta non nella propria felicità ma nelle sue meraviglie, come dichiara l’apostolo: noi siamo opera sua, creati per le opere buone (Ef 2, 10)» (Cassiodoro).

«Ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce» (Col 1,12).

6Come sono grandi le tue opere, Signore, quanto profondi i tuoi pensieri! 7L’uomo insensato non li conosce e lo stolto non li capisce: 8se i malvagi spuntano come l’erba e fioriscono tutti i malfattori, è solo per la loro eterna rovina, 9ma tu, o Signore, sei l’eccelso per sempre. 10Ecco, i tuoi nemici, o Signore, i tuoi nemici, ecco, periranno, saranno dispersi tutti i malfattori.

«Lo stolto nega che l’universo sussista per la provvidenza e attribuisce opere tanto grandi al fato, alla necessità, a un movimento casuale, per il fatto che gli pare di vedere tante anomalie nella vita mortale. Ma io sono persuaso che le ragioni del tuo giudizio e del tuo governo superano la mia piccolezza» (Eusebio).

«Chi non segue i comandamenti del Signore perseguita se stesso. Egli non sa che l’ira di Dio non avviene se non quando diventiamo nemici di noi stessi» (Cassiodoro).

11Tu mi doni la forza di un bufalo, mi hai cosparso di olio splendente. 12I miei occhi disprezzeranno i miei nemici e, contro quelli che mi assalgono, i miei orecchi udranno sventure.

«Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza… mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli» (2 Tm 4, 17-18). «La forza della Chiesta sta nella santità e nell’annuncio del Vangelo al quale nessuno può opporsi in modo efficace: “Vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere”» (Lc 21,15) (Bruno da Asti). «Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre opere buone diano gloria a Dio nel giorno della sua visita» (1 Pt 2,12).

13Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano;

«Benedetto l’uomo che confida nel Signore. Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso la corrente stende le radici, non teme quando viene il caldo…» (Ger 17, 8). «Possiate essere ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo» (Fil 1,11). «Come la palma o il cedro eccellono sopra gli altri alberi, così il giusto sopra gli altri uomini. Crescono in lui la sapienza, la misericordia e lo spirito di fede; si dilatano in lui i beni spirituali» (Bruno da Asti).

14piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio.

«Camminate nel Signore, radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede» (Col 2,6). «Sia salda la tua radice: ricordando bene che la nostra radice è piantata in alto, poiché nostra radice è Cristo, che è asceso al cielo» (Agostino). «Gli atri di Dio sono la Chiesa, dove fioriscono conoscenza e rettitudine e tutti vengono rianimati dalla soavità del profumo di Cristo» (Bruno da Asti).

15Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi,

«La lora esistenza manifesta maturità e assenza di qualsiasi leggerezza» (Bruno da Asti). «Anna, di ottantaquattroanni, non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere» (Lc 2,36-37). «Sta lontano dalle passioni della gioventù; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro» (2 Tm 2,22).

16per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c’è malvagità. «Dio è eterno e, se ora risparmia i malvagi, lo fa per indurli alla conversione, mentre corregge i buoni per educarli in vista del regno dei cieli. Quindi, non c'è ingiustizia in lui» (Agostino).

Nella Domenica. Il sottotitolo del salmo menziona il Sabato, ma per il cristiano il giorno santo è diventato la Domenica: «All’alba, al momento in cui è sorta la nostra Luce, proclamiamo la misericordia di Dio verso di noi. In questo giorno della creazione Dio ha detto: «Sia la luce. E la luce fu e in questo giorno è sorto per le nostre anime Cristo», Sole di giustizia» (Eusebio).


Salmo 92

1Il Signore regna, si riveste di maestà: si riveste il Signore, si cinge di forza.

«Pensa di quale maestà si è rivestito nella sua risurrezione, visto che i discepoli non avevano potuto fissare il loro sguardo neppure sul suo volto trasfigurato, a motivo dell’eccessivo fulgore!» (Bruno da Asti).

È stabile il mondo, non potrà vacillare. 2Stabile è il tuo trono da sempre, dall’eternità tu sei.

«Dio ha stabilito il Figlio erede di tutte le cose. Mediante di lui, ha fatto anche il mondo e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compito la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli» (Eb 1, 2-3).

3Alzarono i fiumi, Signore, alzarono i fiumi la loro voce, alzarono i fiumi il loro fragore.

«Cristo è con me, di chi avrò paura? Anche se si alzano contro di me i cavalloni di tutti i mari o il furore dei principi, tutto questo vale per me meno di semplici ragnatele. Ripeto sempre: Signore, sia fatta la tua volontà. Farò quello che tu vuoi, non quello che vuole il tale o il tal altro. Dovunque mi vorrà, gli rendo grazie»(Crisostomo). «Chi è mai costui, al quale perfino i venti e il mare obbediscono?» (Mt 8, 27).

4Più del fragore di acque impetuose, più potente dei flutti del mare, potente nell’alto è il Signore.

«Perché non ordinò ai venti di calmarsi, ma stese la mano e afferrò Pietro (Mt 14,31)? Perché c'era bisogno della sua fede. Quando manca il nostro apporto, si arresta anche l'aiuto di Dio» (Crisostomo). «La Chiesa si trovava come in alto mare, sballottata da diversi flutti. Venne il Signore per liberarla dal naufragio. Anch'egli sopportò la tempesta, perché, per la sua Chiesa, affrontò la persecuzione» (Cromazio).

5Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!

«Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). «Il Signore aveva promesso ai discepoli che non li avrebbe abbandonati né dimenticati e che, qualsiasi azione avessero intrapresa, avrebbe agito con loro. Visto che la sua promessa appare adempiuta, i suoi insegnamenti sono degni di fede» (Bruno da Asti).

La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore.

«Il mondo non è in grado di contenere Colui dal quale fu fatto. Chi è che lo contiene? L'anima in pace, l'anima giusta» (Agostino)


Salmo 95

Primo invito: i popoli lodino Dio (1-3). È proclamata la grandezza di Dio Creatore e la nullità delle divinità (4-6). Secondo invito: i popoli adorino Dio nel tempio con offerte (7-9) e riconoscano l’unica regalità di Dio (10). Erompe il grido di gioia per la venuta del Signore come sovrano universale (11-13). Tutta la famiglia umana riconoscerà l’unica regalità di Dio e accoglierà le sue decisioni. Ora i popoli sono invitati ad anticipare questo evento futuro riconoscendo la sua sovranità nel culto del tempio. La decisione di Dio (giudizio) è l’unico progetto efficace ed è l’unico che salva.

1. Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra.

Canto nuovo è il vangelo. Il cantico vecchio è intonato dall’egoismo ma il cantico nuovo dall’amore. «Tu ami e, anche se stai zitto, l'amore è già una voce che sale a Dio. L'amore è il cantico nuovo» (Agostino).

2. Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.

Ogni giorno è tempo di salvezza: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza» (Lc 19,9).

3. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

«Siete popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa» (1 Pt 2,9). «Impegnatevi a riunirvi più spesso nell’azione di grazie verso Dio. Quando vi riunite spesso, le forze di Satana vengono abbattute. Niente è più bello della pace nella quale si frustra ogni guerra di potenze celesti e terrestri» (Ignazio d’Antiochia).

4. Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dèi.

La grandezza del Padre si è manifestata nell’amore luminoso di Gesù: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in Lui» (Gv 13,31).

«Visse fra noi come uomo. Fu disprezzato, osteggiato e confitto in croce. Proprio per aver subito tutta questa serie di umiliazioni, ha rivelato quanto il Padre sia grande e degno di lode (Agostino).

5. Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla, il Signore invece ha fatto i cieli.

Nulla e vanità è tutto ciò che delude: «Gli dèi deludono gli uomini che confidano in loro» (Cassiodoro).

«C’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui, e un solo Signore Gesù Cristo in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui» (1 Cor 9, 6).

6. Maestà e onore sono davanti a lui, forza e splendore nel suo santuario.

«Tu, o Dio, sei bello di una bellezza increata e la luce di cui splendi in te stesso non ha fine né misura. Dalla tua luce tutte le cose ricevono il loro splendore» (Dionigi certosino).

Il santuario di Dio è la Chiesa. Cristo ha dato se stesso «… per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, santa e immacolata» (Ef 5,27). «La gloria del Signore consiste in questo: qualcuno si mette in luce con un comportamento lodevole» (Cassiodoro).

7. Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza, 8 date al Signore la gloria del suo nome.

«Le genti glorificano Dio per la sua misericordia» (Rm 15,9). «Non vi sono popoli che non conoscano il loro Creatore. Sebbene adorino statue di pietra, comprendono che c’è qualcosa di più grande di esse» (Origene).

Portate offerte ed entrate nei suoi atri, 9. prostratevi al Signore nel suo atrio santo.

«Quanto alle offerte, non allude all’immolazione di animali ma alla rettitudine di vita» (Eusebio). «Offrite i vostri corpi quale sacrificio, vivente, santo, gradito a Dio (Rm 12,1).

Tremi davanti a lui tutta la terra.

«Ci fu stupore. Apparso Dio in forma umana per una novità di vita eterna si ruppe ogni legame di malvagità. L’antico impero cadde. Aveva inizio ciò che era stato deciso da Dio. Di qui fu sconvolta ogni cosa per preparare l’abolizione della morte» (Ignazio d’Antiochia).

10. Dite tra le genti: «Il Signore regna!». È stabile il mondo, non potrà vacillare! Egli giudica i popoli con rettitudine.

Paolo «accoglieva tutti, annunciando loro il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento» (At 28,30-31).

«Dio regna nell’anima dei santi» (Origene).

11. Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude; 12. sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta 13 davanti al Signore che viene: sì, egli viene a giudicare la terra; giudicherà il mondo con giustizia e nella sua fedeltà i popoli.

Accogliamo ogni giorno il giudizio di Dio. I suoi voleri sono opportuni e meritano di essere accolti con fiducia gioiosa. «In tutto ciò che ti accade, ringrazia Dio. Se porterai su di te i patimenti, entrerai nel riposo di Dio e vivrai in una grande tranquillità, con l'animo saldo e unito al Signore per sempre» (Barsanufio).

Dio giudica già da ora formando un popolo di giusti tra uomini malvagi: «La vostra fede fa grandi progressi e l’amore reciproco va crescendo. È questo un segno del giusto giudizio di Dio, perché siate fatti degni del regno di Dio, per il quale soffrite» (2 Ts 1,3.5).


Salmo 96

Annuncio della rivelazione della gloria regale di Dio, nella nube e nel fuoco, come al Sinai (1-6). Vergogna degli idolatri ed esultanza dei fedeli (7-9). Invito a conservare la fiducia nel Signore vivendo con rettitudine (10-12). Nelle difficoltà, la Chiesa continua a confidare nella forza di Dio, Re invincibile e giusto. Il popolo credente potrà godere dei suoi interventi di liberazione come di una luce.

1 Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte.

Il Signore Gesù regna a nome del Padre: «Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso» (At 2,36).

2 Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sostengono il suo trono.

San Paolo, nella visione del Cristo risorto, rimase accecato (At 9,8). Dio non è tenebra in se stesso, ma i nostri sensi deboli di fronte a una luce così immensa rimangono offuscati. Non siamo in grado di contemplarlo né di comprenderlo (1 Tm 6,16).

3. Un fuoco cammina davanti a lui e brucia tutt’intorno i suoi nemici.

«O fuoco ardentissimo e abbagliante, Dio mio, carità luminosa e ardente, comunicami il tuo fuoco e la tua luce. Illuminami perché ti conosca, infiammami perché ti ami» (Lanspergio).

4. Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e trema la terra.

«Chi avverte una parola di fuoco, e si sente scottare la coscienza al ricordo del peccato, conosce il calore del fuoco che cammina davanti al Signore. È certo che egli è vicino. Se poi a quelle parole si rivolge tutto al Signore, e si propone di custodire i suoi precetti, sperimenta allora che egli è ormai presente, lo ha incendiato o lo renderà simile a sé».

5 I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. 6 Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Paolo ha constatato come ogni difficoltà nell’evangelizzazione si scioglieva come cera grazie a Dio (Rm 15,18).

7 Si vergognino tutti gli adoratori di statue e chi si vanta del nulla degli idoli. A lui si prostrino tutti gli dèi!

Chi è davvero pentito, si vergogna delle colpe commesse (Rm 6,20-21 e Lc 19,8; At 19,18).

8 Ascolti Sion e ne gioisca, esultino i villaggi di Giuda a causa dei tuoi giudizi, Signore. 9 Perché tu, Signore, sei l’Altissimo su tutta la terra, eccelso su tutti gli dèi.

«Dio regna nei santi ed essi obbediscono alle leggi spirituali di Chi abita in loro. Così il santo diventa come una città ben governata» (Origene).

10 Odiate il male, voi che amate il Signore: egli custodisce la vita dei suoi fedeli, li libererà dalle mani dei malvagi.

11 Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore.

«Cristo, il Sole, si mostra agli operatori di giustizia e agli amanti della verità. Da loro è creduto e li riempie di gioia con il suo fulgore. Una luce è sorta per il giusto, e con essa la sua compagna, la gioia» (Gregorio Palamas).

12 Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo.

«La gioia del giusto è nel Signore. Dio vuole essere la sorgente piena e infinita della mia felicità. Vuole consumare la mia vita nell’unità della sua» (Pollien).


Salmo 97

Le grandi meraviglie compiute per Israele, la sua recente vittoria, segni del suo amore fedele, ora vengono divulgate tra le nazioni. Così Dio si fa conoscere a tutti gli uomini. (1-3). La conoscenza di Dio e del suo agire suscitano riconoscenza e gioia incontenibili (4-6). L'umanità intera attende con gioia l'insediamento definitivo di Dio come sovrano universale (7-9).

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.

Il canto nuovo predice la nuova forma di vita in Cristo. «Cantavano come un canto nuovo davanti al trono. Nessuno poteva comprendere quel canto se non i redenti della terra» (Ap 14,3).

2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.

Dio ha manifestato il Signore Gesù: è Lui la salvezza!

«Lo chiamerai Gesù: egli salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21).

3 Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d'Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.

Si è ricordato della sua fedeltà per Israele nel senso che ha portato a compimento i patti sanciti con loro. I confini della terra hanno veduto la salvezza di Dio poiché il vangelo è stato annunciato ovunque.

«Cristo è diventato servitore degli ebrei per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia» (Rm 15,8-9).

4 Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! 5 Cantate inni al Signore con la cetra, con la cetra e al suono di strumenti a corde; 6 con le trombe e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore.

L'acclamazione è un sentimento profondo di gioia. Sebbene non possa essere tradotto in parole, si esprime in un grido e con movimenti del corpo, rivelando che dall'interiorità sgorga una gioia incontenibile.

Davide danza: 2 Sm 6,14-15; il paralitico salta per la gioia: At 3,8.

7 Risuoni il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. 8 I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne 9 davanti al Signore che viene a giudicare la terra: giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine.

Dio regna nei santi ma questo regno giungerà al suo compimento quando Cristo, dopo aver sottomesso tutti i suoi nemici, consegnerà il regno al Padre, perché Dio sia tutto in tutti.

«O amiamo la grazia presente o temiamo l’ira futura» (Ignazio d’Antiochia).

Natale: Simeone, accogliendo in braccio, disse: Ora lascia, Signore che il tuo servo, se ne vada in pace, poiché i miei occhi hanno visto la tua salvezza (Lc 2,30).

Pasqua: Il nostro Salvatore, gustando la morte a favore di tutti, per togliere il peccato del mondo, ci ha fatti camminare in novità di vita.


Salmo 98

Dal suo tempio, Dio regna su tutta la terra (1-2). Tutta la sua opera è improntata a rettitudine, in lui non c'è ombra di ingiustizia (4-5). È un sovrano elevato ma dialoga con il suo popolo e opera la salvezza servendosi dei suoi inviati (6-7); richiede obbedienza ed educa con tenace pazienza, facendo prevalere la sua benevolenza (8-9).

1. Il Signore regna, tremino i popoli.

Dio regna mediante Gesù risorto. I popoli tremino per convertirsi non per irretirsi nella paura.

«Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo» (Ap 11,15).

Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra.

«Voi vi siete accostati alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, al Mediatore della Nuova Alleanza» (Eb 12, 18-25).

«Quando l’uomo si riveste dello Spirito, allora da quel momento possiede i moti dei cherubini, e si tiene interamente in Dio, nella delizia che è al di là della natura» (Isacco di Ninive).

2. Grande è il Signore in Sion, eccelso sopra tutti i popoli. 3 Lodino il suo nome grande e terribile. Egli è santo.

«I quattro esseri viventi non cessano di ripetere: Santo, Santo, Santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene» (Ap 4,8).

4. Forza del re è amare il diritto. Tu hai stabilito ciò che è retto; diritto e giustizia hai operato in Giacobbe.

Opera sempre con rettitudine. «La volontà di Dio potrebbe mai farmi del male? L'azione divina mortifica e vivifica al tempo stesso; quanto più si fa esperienza di morte, tanto più fermamente si crede che essa dia vita. Quanto più il mistero è oscuro, tanta più luce esso contiene» (De Caussade).

«Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male» (Gc 1,13). «Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla» (1 Cor 10,13).

5. Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo!

L'umiltà e il pentimento ci avvicinano a Lui (Is 66,2; Lc 18,13).

«Considera, nella semplicità del cuore, con l’aiuto della grazia celeste, che Dio è la somma maestà, la somma potestà, la somma bontà, giustizia, dolcezza, luce, splendore» (Guigo di Pont).

6. Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocavano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva.

Mosé, Aronne e Samuele furono intercessori efficaci (Es 32,11-14; Nm 6,23-26; 1 Sm 7, 8), ma più ancora lo è Gesù (Eb 10,14; Rm 8,34).

7. Parlava loro da una colonna di nubi: custodivano i suoi insegnamenti e il precetto che aveva loro dato.

Il Signore era nella nube. Che significa? «[Per poter entrare in comunione con Dio], interroga la grazia, non la scienza, il sospiro della preghiera non la brama del leggere, lo sposo non il maestro, la caligine non la chiarezza, non la luce ma il fuoco che infiamma tutto l’essere e lo inabissa in Dio…» (Bonaventura). Il mistico, al momento della preghiera, si sente avvolto da questa nube. «Si acquieta davanti alla magnificenza del Signore ed è ridotto al silenzio nello stupore» (Isacco di Ninive).

La nube evoca il Padre che si rende visibile e udibile in Gesù: «Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: Questi è il Figlio mio: ascoltatelo» (Mc 9,7).

8. Signore nostro Dio tu li esaudivi, eri per loro un Dio che perdona, pur castigando i loro peccati.

La carità deve prevale sul castigo: «Per quel tale [che ha peccato] è già sufficiente il castigo che gli è venuto dalla maggior parte di voi, cosicché dovresti usargli benevolenza perché non soccomba sotto un dolore troppo forte» (2 Cor 2,6-7)

9. Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi davanti alla sua santa montagna, perché santo è il Signore, nostro Dio!

«Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori» (1 Pt 3,15).


Salmo 99

2Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. «La perfetta devozione del giusto sta nel servire il Signore con un animo gioioso, come insegna l’apostolo: Siate sempre lieti, pregare senza posa, rendete grazie in ogni cosa (1 Ts 5, 16. 17. 18)» (Cassiodoro).

3Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo.

«Niente rende così gioiosa la nostra vita come il diletto che si prova in chiesa. In chiesa si conserva la gioia di chi è contento, la sicurezza d'animo di chi è scoraggiato, la felicità di chi è afflitto, il sollievo di chi è affaticato. Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi ed io vi darò riposo» (Giovanni Crisostomo).

«Gettate ogni vostra preoccupazione su di lui, perché è più sollecito della vostra salvezza, di quanto non lo siate voi stessi: perché è lui che ci ha fatti, e non ci siamo dati la vita» (Antonio da Padova)

4Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome; 5perché buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione.

«Accostati al tuo Dio che abita in una luce inaccessibile e illumina ogni uomo. Prepara i tuoi orecchi ad ascoltare la Parola eterna; eccita il tuo gusto, perché tu possa sentire il sapore del pane degli angeli, vera manna; aspira la soavissima fragranza di quell’incomparabile giglio del paradiso; raffina la tua tenerezza perché tu possa inebriarti del tuo dolcissimo Sposo» (Lanspergio).


Salmo 100

Amore e giustizia io voglio cantare, voglio cantare inni a te, Signore.

Gesù, l’uomo gradito a Dio, esente da ogni peccato, è il modello ideale di ogni uomo, l'iniziatore della nuova creazione: «Fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, il quale è fedele a colui che l’ha costituito…» (Eb 3, 1-2).

«In Cristo, che è come la primizia del genere umano, tutta la natura dell’uomo è restaurata in novità di vita e, tornata alla sua condizione primordiale, è riportata alla santità» (Cirillo Aless.)

2Agirò con saggezza nella via dell’innocenza: quando a me verrai?

«Chi ha custodito intatta la via della virtù, sperimenterà la venuta di Dio in lui» (Massimo il C.). «Tra Dio e l'uomo sono i peccati a creare la separazione. Togli di mezzo il peccato, e ti sei reso Dio vicino. Come potrebbe Dio dimenticarsi di noi, egli che nel Vangelo dice che anche i cappelli del nostro capo sono contati?» (Massimo di Torino).

Camminerò con cuore innocente dentro la mia casa. 3Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie, detesto chi compie delitti: non mi starà vicino. 4Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere. 5Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo ridurrò al silenzio; chi ha occhio altero e cuore superbo non lo potrò sopportare.

«L’amor proprio diviene principio d’ogni male poiché toglie la carità e l’amore del prossimo. Ogni scandalo, ogni odio e crudeltà nasce da questa radice. Ha avvelenato il mondo intero e reso infermo il corpo mistico della Santa chiesa» (Caterina da S. DDP 6)

6I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino accanto a me:

«La Chiesa sceglie per il ministero gli uomini che sono senza colpa. I vasi dell’altare devono essere di oro purissimo né ci si può servire di altri vasi se non di quelli che sono d’oro fino» (Bruno As)

chi cammina nella via dell’innocenza, costui sarà al mio servizio. 7Non abiterà dentro la mia casa chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza.

«Dio desidera da te piuttosto il più piccolo grado di purezza di coscienza che tutte le opere che tu potrai compiere. Dio preferisce in te il minimo grado di obbedienza e di sottomissione a tutti quei servizi che tu pensi di rendergli» (Giovanni della Croce).

8Ridurrò al silenzio ogni mattino tutti i malvagi del paese,

«Fin dal mattino bisogna, con il ricordo di Dio e l'incessante preghiera di Gesù Cristo, collocarsi con forza alla porta del cuore e uccidere tutti i peccatori della terra, cioè gli inizi dei pensieri ostili» (Filoteo Sinaita). «Considera come perduta quella giornata in cui, pur avendo fatte molte faccende, non avrai ottenuto parecchie vittorie contro le cattive inclinazioni» (L. Scupoli)

per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male.

«Dice che li riduce al silenzio (o li elimina) perché ritiene che essi meritino la condanna nel giudizio» (Bruno As). «Gli uomini devono essere amati in modo che siano odiate le azioni cattive, perché altro è amare ciò di cui essi sono stati fatti, altro è odiare ciò che essi fanno» (Prospero) «Piangi sopra questi morti affinché la tua preghiera possa distruggere la loro morte» (Caterina da S. DDP 6).


Salmo 107

I. Il salmista, anticipando gli eventi di salvezza, loda e ringrazia Dio per ciò che compirà a favore del suo popolo. Nell’interpretazione cristiana, il salmo prefigura il ringraziamento di Cristo e della Chiesa.

2Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore. Voglio cantare, voglio inneggiare: svegliati, mio cuore, 3svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora.

«Cristo era sempre preparato alla lode perché non era ostacolato dal peccato» (Bruno H).

Il versetto esprime il proposito della Chiesa: «Il mio cuore è sempre pronto a cantare, a gioire, a lodare e a predicare a tutti la parola di vita» (Bruno da Asti)

4Ti loderò fra i popoli, Signore, a te canterò inni fra le nazioni: 5grande fino ai cieli è il tuo amore e la tua fedeltà fino alle nubi.

«L’amore e la fedeltà di Dio è il nostro Salvatore, che è pieno di misericordia e di fedeltà. In Lui e per mezzo di Lui, Dio ha rivelato a tutti i popoli, il sua amore e la sua fedeltà. È Lui l’oggetto della mia predicazione e della mia lode» (Bruno da Asti).

6Innalzati sopra il cielo, o Dio; su tutta la terra la tua gloria! 7Perché siano liberati i tuoi amici, salvaci con la tua destra e rispondici.

«Quando Cristo sarà innalzato sulla croce, attirerà tutti a sé. Egli sarà illalzato e noi saremo liberati» (cf. Bruno H). Affinché la predicazione della Chiesa sia efficace, il Signore deve glorificarsi ed espandere il suo Regno (cf. Bruno As).

II. Il salmista ricorda le promesse antiche del Signore circa il possesso della terra (8-11) e, in seguito, innalza un’implorazione, pervasa da fiducia (“Con Dio faremo prodigi”) (12-14). Il cristiano ascolta le promesse del Signore Gesù, quella di portare il Vangelo ad ogni creatura, e chiede il compimento del piano di salvezza iniziato da Lui.

8Dio ha parlato nel suo santuario: «Esulto e divido Sichem, spartisco la valle di Succot. 9Mio è Galaad, mio è Manasse, Efraim è l’elmo del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando. 10Moab è il catino per lavarmi, su Edom getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria».

Il santuario nel quale Dio parla è il Signore Gesù il quale, dapprima, promette la gioia. E poi la glorificazione del Vangelo presso tutti i popoli, la vittoria su ogni forma di male (cf Bruno da Asti).

11Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino al paese di Edom, 12se non tu, o Dio, che ci hai respinti e più non esci, o Dio, con le nostre schiere? 13Nell’oppressione vieni in nostro aiuto, perché vana è la salvezza dell’uomo. 14Con Dio noi faremo prodezze, egli calpesterà i nostri nemici.

«Lui ci corona, lui combatte con noi; e, più ancora, lui stesso vince in noi» (Girolamo).

«Vieni con noi, Signore, perché così tu ci hai promesso e poiché noi speriamo che tu agisca così con noi. Questo corrisponde a ciò che dici nel Vangelo: “Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre”» (Gv 14,12) (Bruno As).


Salmo 116

1. Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode, 2. perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre. Alleluia.

«Le nazioni pagane glorificano Dio per la sua misericordia» (Rm 15, 9-11). «Verrò a radunare tutti i popoli… come offerta al Signore. Anche tra essi mi prenderò sacerdoti e leviti» (Is 66, 18-21). Paolo viene scelto da Dio per predicare ai pagani«Egli è per Me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli…» (At 9, 1-22).

«Finché erano genti, non erano ancora suo popolo, ma quando hanno lasciato la vita precedente e hanno partecipato ai misteri di Dio con la nuova nascita e il lavacro della rigenerazione, sono diventati suoi popoli. Ciò continua ad avverarsi tuttora in tutto il mondo» (Eusebio).


Salmo 117

1Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre.

«La qualità della bontà spetta in modo proprio a Dio, come insegna Gesù nel Vangelo: Solo Dio è buono (Mc 10,17). Diciamo che un uomo è buono quando è reso tale dalla grazia di Dio. Il suo amore è per sempre perché si riversa su chi non merita di essere amato e perché si prolunga nell’eternità» (Cassiodoro).

2Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». 3Dica la casa di Aronne: «Il suo amore è per sempre». 4Dicano quelli che temono il Signore: «Il suo amore è per sempre».

La ripetizione vuole esprimere intensità e totalità. La casa di Aronne indica soprattutto i sacerdoti del tempio. «Riconoscete, penso, o carissimi, chi sia la casa d'Israele e chi sia la casa d'Aronne e come tutte e due appartengano alla categoria di coloro che temono il Signore. È la famiglia alla quale ci rallegriamo di appartenere noi tutti, per grazia di colui che è buono. Agli Israeliti convertiti a Cristo, fra cui emergono gli Apostoli nostri padri [nella fede], s'è aggiunta la moltitudine dei pagani, e tutti insieme, sono divenuti in Cristo un'unica realtà» (Agostino)

5Nel pericolo ho gridato al Signore: mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.

«Pone se stesso come testimone perché la testimonianza è una grande incoraggiamento per chi ascolta» (Cassiodoro). «Non dice: sono stato degno; non dice, ho mostrato le mie buone opere, ma semplicemente, ho gridato e la mia preghiera è stata sufficiente a rimuovere la mia disgrazia. Così Dio parla agli ebrei: “Ho osservato la miseria del mio popolo e sono sceso” gratuitamente (Es. 3, 7-8.) Non dice di aver visto la virtù del popolo ma il suo dolore, e di aver sentito le loro grida di angoscia. Chi non riconoscerebbe in queste parole, il padre benevolo e misericordioso, che si precipita a salvare per l'unica ragione che siamo infelici?» (G. Crisostomo). «Dalla schiavitù dei vizi mi ha tratto in salvo collocandomi nello spazio della virtù e del bene» (Bruno Cert.).

6Il Signore è per me, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? 7Il Signore è per me, è il mio aiuto, e io guarderò dall’alto i miei nemici.

«Non dice che non soffrirà più ma che non avrà più paura di ciò che può subire dall’uomo. "Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? (Rom. 8, 31). Non sarebbe forse vile se temesse a motivo dei suoi simili, quando ha la protezione e l'amicizia del Signore? Egli è più grande di tutte le sue paure. Facciamo lo stesso anche noi se non vogliamo perdere l’aiuto divino, perché la paura è un insulto alla divina assistenza» (G. Crisostomo). «Forse che soltanto fra gli uomini trova nemici la Chiesa? Ma l'Apostolo dice: Noi dobbiamo lottare anche contro i principi e i dominatori del mondo di queste tenebre, cioè contro quegli esseri che dirigono la massa degli empi (Ef 6,12)» (Agostino).

8È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. 9È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti.

«Non si vendica dei nemici, ma affida a Dio il compito di giudicare. Nulla è più debole, infatti, dell’appoggio umano. Una ragnatela può fornire più risorse. Maledetto l'uomo che confida nell'uomo! (Ger 17, 5.)» (G. Crisostomo).

10Tutte le nazioni mi hanno circondato, ma nel nome del Signore le ho distrutte. 11Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, ma nel nome del Signore le ho distrutte.

«Le ha distrutte in quanto il martire, pazientando, fa convertito i persecutori e li ha fatti diventare cristiani» (cfr. Cassiodoro).

12Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra i rovi, ma nel nome del Signore le ho distrutte. 13Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato il mio aiuto.

«Come le api producono miele e lo depositano nei favi, così i persecutori di Cristo, senza sapere quel che facevano, ci resero ancora più dolce il nostro Signore proprio in forza della sua passione» (Agostino). «Cristo, assalito dai persecutori, dalla sua passione ha fatto scaturire il miele per tutto il mondo» (Cassiodoro)

14Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza.

«Se uno fa del Signore la propria fortezza, non cade, come è certo che non può cadere il Signore. In tal modo [il Signore] diviene salvezza per quanti sperano in lui. Non nel senso che cominci ad essere un qualcosa che prima non era, ma nel senso che ogni credente all'atto di credere diviene un qualcosa che prima non era. Per il fatto che l'uomo si volge a lui, Dio comincia ad essergli salvezza, mentre non lo era quando quest'uomo gli volgeva le spalle» (Agostino).

15Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto prodezze, 16la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze.

Le prodezze di Dio sono gli atti di salvezza a favore dell’uomo: «Grande prodigio elevare [al cielo] chi è meschino, fare un dio, chi è un mortale, dalla debolezza ricavare la perfezione, dall'abiezione la gloria, dalla sofferenza il trionfo: in una parola prendere la tribolazione e farne un mezzo di salvezza, tale che ai tribolati apparisse già in atto la vera salvezza, dono di Dio» (Agostino)

17Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. 18Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte.

«I malvagi seminavano ovunque strage e lutto e pensavano che la Chiesa di Cristo dovesse morire. Ecco invece com'essa ora canta le opere del Signore. A forza di ricevere schiaffi ha vinto i suoi aguzzini; a forza di pazienza ha vinto gli incapaci di pazienza; amando ha vinto la ferocia dei persecutori» (Agostino).

19Apritemi le porte della giustizia: vi entrerò per ringraziare il Signore. 20È questa la porta del Signore: per essa entrano i giusti. 21Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza.

«Per queste porte non entrerà alcun ingiusto. È stato già troppo che durante il mio lungo pellegrinaggio abbia soggiornato insieme con le tende di Cedar e sia stato pacifico verso coloro che odiavano la pace. Fino all'ultimo dei giorni ho tollerato pazientemente di stare mescolato con i cattivi; ecco finalmente le porte del Signore, e [solo] i giusti vi entreranno» (Agostino)

22La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.

«Dice di quel Signore che venne nel nome di Dio Padre e che, sebbene scartato dai costruttori, è divenuto testata d'angolo, di quel Mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù» (Agostino).

23Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. 24Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo!

«In questo giorno di Paqua si è compiuta la riconciliazione tra Dio e gli uomini; la terra ha invaso il cielo, e gli uomini indegni della terra sono risultati degni del regno dei cieli. Le primizie della nostra natura, sono stati elevati sopra i cieli; il cielo si è aperto e abbiamo riconquistato la nostra patria antica; la maledizione è stata abolita, il peccato distrutto» (G. Crisostomo).

25Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza! Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria! 26Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

«Custodisci quelli che gioiscono! Che i loro desideri si compiano ed essi producano frutti degni della tua grazia. La nostra ricchezza non consiste solo in ciò che è stato fatto, ma in altre ancora superiori: la risurrezione, la vita eterna, l'eredità con Cristo. Il nostro Salvatore ha detto la stessa cosa: In verità, in verità vi dico, non mi vedrete finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore? (Mt 23, 39)» (G. Crisostomo).

Vi benediciamo dalla casa del Signore. 27Il Signore è Dio, egli ci illumina.

Formate il corteo con rami frondosi fino agli angoli dell’altare.

«Addensatevi fino alla parte più intima della casa di Dio, là dove si innalza l'altare e da dove siamo soliti benedirvi. Disponete il giorno di festa, non con svogliatezza e pigrizia, ma affollandovi in assemblea» (Agostino)

28Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto. 29Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre.

«Una volta lassù, cosa canteremo se non le sue lodi? Non gli tributeremo queste lodi con suono di parole; sarà l'amore stesso che ci unirà a lui ad elevare un tal grido; anzi l'amore sarà esso stesso questo grido» (Agostino).

Salmo 134


Salmo 142

1Signore, ascolta la mia preghiera! Per la tua fedeltà, porgi l’orecchio alle mie suppliche e per la tua giustizia rispondimi. 2Non entrare in giudizio con il tuo servo: davanti a te nessun vivente è giusto.

«L’uomo è così deturpato che nessuno può risultare innocente al giudizio di Dio» (Bruno As). «Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi. Abbiamo un Paraclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto» (1 Gv 1,8. 2,1). «Vi è un unico obiettivo degno della vita del cristiano: trovare il Cristo nel quale Dio lo riconoscerà giusto» (A. Nocent).

3Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita; mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi come i morti da gran tempo. 4In me viene meno il respiro, dentro di me si raggela il mio cuore.

«Si tratta di quel nemico del quale è detto: “Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggiente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5,7). Questi ci perseguita, ci getta a terra e non ci permette di pensare alle cose del cielo» (Bruno AS).

5Ricordo i giorni passati, ripenso a tutte le tue azioni, medito sulle opere delle tue mani. 6A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra assetata.

Per poter sperare di uscire dalla sua situazione di tenebra, il salmista ripensa alle meraviglie compiute dal Signore. «Le fissa nella sua memoria per mezzo di una lettura frequente, affinchè l’amarezza venga dissolta dalla dolcezza della lettura. Tale esempio ci viene offerto come medicina validissima, affinché anche noi ci possiamo salvarci usando lo stesso rimedio» (Bruno H).

7Rispondimi presto, Signore: mi viene a mancare il respiro. Non nascondermi il tuo volto: che io non sia come chi scende nella fossa.

Sollecita la misericordia presentando a Dio la povertà estrema del suo stato. «Desiderando di ricevere presto la pioggia celeste, dichiara che il suo respiro sta per mancare e questo accade a chi è appesantito dalle sue passioni» (Bruno H).

8Al mattino fammi sentire il tuo amore, perché in te confido.

«Il mattino indica il momento dell’uscita dal dolore e l’ora della risurrezione. L’unico merito dell’orante è la sua speranza in Dio» (cf. Bruno H).

Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te s’innalza l’anima mia. 9Liberami dai miei nemici, Signore, in te mi rifugio.

Il salmista chiede a Dio di fargli imboccare la via d’uscita che è già stata predisposta da Lui. Le istruzioni di Dio sono le circostanze della nostra vita poiché ogni situazione ci costringe ad esercitare qualche virtù. Spesso, però, siamo distratti. «L’uomo non conosce la strada, altrimenti non rivolgerebbe questa supplica. Chiede al Signore di poterla conoscere e di custodirla nel cuore. Questo dono ci verrà concesso, se rivolgeremo la nostra attenzione a Dio» (cf. Bruno H).

10Insegnami a fare la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in una terra piana.

«In ogni circostanza chiedi che sia fatta la sua volontà, perché Egli vuole ciò che è bene e utile all’anima, e che tu invece non sempre cerchi» (Evagrio). «Non vi è niente di più ragionevole, di più perfetto, di più divino, della volontà di Dio. La volontà di Dio sarà, da sola, la vostra pienezza, e non vi lascerà alcun vuoto» (De Cassade).

11Per il tuo nome, Signore, fammi vivere; per la tua giustizia, liberami dall’angoscia. 12Per la tua fedeltà stermina i miei nemici, distruggi quelli che opprimono la mia vita, perché io sono tuo servo.

«I nemici sono i vizi e i peccati che affaticano l’anima» (Bruno As).


Salmo 143

Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia, 2mio alleato e mia fortezza, mio rifugio e mio liberatore, mio scudo in cui confido, colui che sottomette i popoli al mio giogo.

Gesù fu addestrato alla lotta: «Le mani stese sulla croce sono quelle di cui qui si parla, mani addestrate alla guerra. Le dita pronte alla battaglia sono quelle delle palme trafitte dai chiodi, che egli permise venissero trapassate per trionfare sul diavolo» (Cromazio). «Tutte le azioni dell’uomo amico di Dio operano per la distruzione delle potenze avverse. Osserva bene se non sia il Cristo che dice qui di aver messo in fuga i nemici invisibili» (Eusebio).

3Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore? Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero? 4L’uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa.

L’uomo è come un soffio ma è ben voluto dal Signore: «Osserva quanto ti abbia stimato Dio: Se Dio è a nostro favore, chi sarà contro di noi? Quanto non ti ha creduto prezioso se non ha risparmiato il suo proprio Figlio ma lo ha consegnato alla morte per tutti noi? Come non ci ha donato insieme con lui anche tutte le cose?» (Agostino).

5Signore, abbassa il tuo cielo e discendi, tocca i monti ed essi fumeranno. 6Lancia folgori e disperdili, scaglia le tue saette e sconfiggili. 7Stendi dall’alto la tua mano, scampami e liberami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri. 8La loro bocca dice cose false e la loro è una destra di menzogna.

Il cristiano chiede che il Verbo discenda in suo aiuto: «è necessario che il Verbo stesso di Dio discenda per distruggere i nemici. Benché Dio addestri molto bene le mie mani, tuttavia qual è la forza dell’uomo, assimilato alla vanità, perché gli sia possibile resistere? Perciò, tu stesso, o Signore, piega i cieli e scendi. Scende come padre per i piccoli figli e come maestro per dei discepoli» (Eusebio).

9O Dio, ti canterò un canto nuovo, inneggerò a te con l’arpa a dieci corde, 10a te, che dai vittoria ai re, che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua. 11Scampami e liberami dalla mano degli stranieri: la loro bocca dice cose false e la loro è una destra di menzogna.

Dio scampa Davide: Chi fa parte della Chiesa, partecipa alla sua vittoria contro il male: «Non è privo del nome di Davide chi è Corpo di Cristo, al quale appartiene la lotta contro Golia cioè il demonio» (Prospero). «Il Signore che ci ha istruiti sul regno dei cieli, fa re coloro che ne sono degni e dona loro la salvezza. Concede a quelli che agiscono bene di non avere per re il peccato» (Eusebio).

12I nostri figli siano come piante, cresciute bene fin dalla loro giovinezza; le nostre figlie come colonne d’angolo, scolpite per adornare un palazzo. 13I nostri granai siano pieni, traboccanti di frutti d’ogni specie. Siano a migliaia le nostre greggi, a miriadi nelle nostre campagne; 14siano carichi i nostri buoi. Nessuna breccia, nessuna fuga, nessun gemito nelle nostre piazze. 15Beato il popolo che possiede questi beni: beato il popolo che ha il Signore come Dio.

Siamo traboccanti di frutti d’ogni specie: «In Cristo siete stati arricchiti di tutti i doni, nessun dono di grazia più vi manca» (1 Cor 1, 5, 7).

I cristiani godono di un rinnovamento perenne: «Come piante giovani, rinnovati nello spirito della loro mente, camminano in novità e nel loro cuore sono pronti a salire, di virtù in virtù» (Guglielmo di Saint-Thierry).

145-150 (cf. salmi alleluiatici)